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‘Qui sosta in silenzio, ma quando ti allontani… parla!’ al CTS

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'Qui sosta in silenzio, ma quando ti allontani… parla!'


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In scena dal 27 al 29 gennaio a San Giorgio a Cremano (NA)

Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 27 al 28 gennaio, ore 21:00, e il 29 gennaio, ore 18:30, presso il Centro Teatro Spazio di San Giorgio a Cremano (NA) Uno Spazio per il Teatro presenta Vincenzo Borrelli e Cristina Ammendola in ‘Qui sosta in silenzio… ma quando ti allontani… parla!’, adattamento e regia Vincenzo Borrelli, scene MAVART, luci Chiara Rita Aprea, scelte musicali e videomaking Antonio Tatarella.

Qui sosta in silenzio, ma quando ti allontani… parla! ci riporta ai tempi del nazismo, mostrandocelo da un altro aberrante punto di vista, forse sconosciuto ai più.

Troilo Mazür è un uomo tedesco con disabilità mentali, figlio di un colonnello ucciso in un agguato. Dovrà dimostrare di non essere affetto da malattie tali da farlo rientrare nel programma T4, che prevedeva il diritto dello Stato a sopprimere le cosiddette

Lebensunwertes Leben, vite indegne di essere vissute, “mentalmente morte”… “gusci vuoti”. Un’infermiera nazista, mandata a valutare le condizioni dell’uomo per decidere se sottoporlo o meno al programma, detto anche “Olocausto minore”, cercherà di salvarlo a tutti i costi.

Lo spettacolo mette in scena la follia che portò alla soppressione di oltre duecentomila disabili tedeschi e che permise di mettere a punto metodi poi utilizzati per lo sterminio degli ebrei.

Tale programma, attuato nell’ambito dell’Eugenetica e dell’igiene razziale, argomenti assai diffusi nella Germania di quegli anni cupi, mirava a diminuire le spese statali derivanti dalle cure e dal mantenimento nelle strutture ospedaliere dei pazienti affetti da tali disabilità.

Un disabile costava la bellezza di 1460 marchi l’anno… tenerli in vita era improponibile e per giunta in guerra. E poi si sa, con i matti e gli storpi non si va da nessuna parte.

Ancora una volta il Centro Teatro Spazio propone un modo diverso, un taglio originale per portare in scena vita e cultura, scegliendo questa volta una pagina tristemente nota della nostra storia e cercando, anche in questa produzione, di puntare i riflettori su vicende meno note, ma che nel nome della cultura andrebbero forse conosciute da tutti, perché, come dice Primo Levi:

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.

Info e prenotazioni:
338-416 7668 / 081-574 4936

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