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‘Pièce Noire (Canaria)’ alla Sala Assoli

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Giuseppe Affinito in 'Pièce Noire' - ph Salvatore Pastore
Giuseppe Affinito in 'Pièce Noire' - ph Salvatore Pastore


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In scena a Napoli dal 18 al 22 gennaio il testo di Moscato vincitore nel 1985 del Premio Riccione per la drammaturgia, terzo spettacolo di ‘We Love Enzo’

Riceviamo e pubblichiamo.

Vincitore del Premio Riccione per la drammaturgia nel 1985, ‘Pièce Noire (Canaria)’ – in scena dal 18 al 22 gennaio nella Sala Assoli di Napoli, feriali ore 20:30, festivo ore 18:00, porta la firma per l’ideazione scenica, l’adattamento e la regia di Giuseppe Affinito, attore della Compagnia Enzo Moscato e cresciuto nel solco del drammaturgo.

Lo spettacolo prodotto da Casa del Contemporaneo rappresenta il terzo appuntamento del progetto di dediche ‘We Love Enzo’, dopo ‘Play Moscato’ e ‘Ritornanti’.

‘Pièce Noire’ è una moderna fiaba dark mossa tra psicoanalisi, thriller e leggerezza; un ambivalente gioco rappresentazionale, comico e grottesco, teso tra verità e finzione.

La messa in scena si preannuncia ‘ringiovanita’ da una compagnia di attori e attrici di variegata provenienza e formazione.

Scrive Giuseppe Affinito:

Mi sono lasciato condurre da tre nuclei organici e tematici. Il primo è quello pervenutomi attraverso il titolo stesso dell’opera: da un lato, cioè, una ‘pièce, che starebbe a ‘significare’ una recita, una commedia, o una drammaturgia, una storia, una fiaba, o anche una ‘camera’, un interno; dall’altro un ‘noire’, una quasi avversativa tinta cromatica fosca, torbida, criminale; e ancora, il sottotitolo ‘canaria’, affresco di identità prigioniere, di reclusioni emotive.

Se ne inferisce, allora, direttamente la seconda intuizione: quella, cioè, di una sorta di dichiarata e barocca (meta) teatralità, cui tuttavia soggiace un funesto e disperante motivo esistenziale, l’eterno dilemma dell’essere (o diventare) sé, di ‘individuarsi’ e ‘debuttare’ in un mondo percosso da coazioni e castrazioni.

Il terzo elemento è, infine, la lingua moscatiana, una partitura musicale che avvalora le oscillazioni interpretative del testo tra realistico e simbolico, tra esplicito e irreale.

Al centro della vicenda, troviamo La Signora, donna torbida e maledetta, maîtresse e proprietaria di locali notturni, che sogna di riscattare una vita segnata dagli orrori della guerra e della prostituzione inseguendo la perfezione.

Alleva così tre ambigue creature, con l’intenzione di renderle degli ‘angeli’, degli esseri puri ed eccezionali, cresciuti e istruiti al mondo dello spettacolo, della forma, dell’estetica.

Due di loro, però (Cupidigia e Bramosia), falliscono nell’incarnazione del capolavoro e, ormai ribelli e dispettosi, inquinano costantemente gli ideali della madre/matrigna; mentre il terzo, Desiderio, ancora immacolato, ancora imbrigliato nell’anelito di perfezione angelica, dopo aver vissuto tutta la vita in una rigida e disciplinatissima prigionia, si accinge a debuttare in uno dei locali della Signora, mettendo infine la propria bellezza e i suoi turbamenti alla prova del contatto col mondo.

Conclude Affinito:

Come Desiderio, anche io, dopo anni di studio, di preparazione e di ricerca, vissuti sotto l’egida del mio Maestro mi approssimo a questo confronto con il mio passato, mi metto alla prova con queste attuali vesti di metteur en scène oltre che interprete, e provo a fare il mio – personalissimo – debutto, sperando di trovarci, io e Desiderio, nuovi slanci, altre commozioni.

Credits
‘Pièce Noire
(Canaria)’
di Enzo Moscato
con Giuseppe Affinito, Luciano Dell’Aglio, Domenico Ingenito, Anita Mosca, Rino Rivetti, Angela Dionisia Severino
ideazione scenica, adattamento e regia Giuseppe Affinito
scena Tata Barbalato
costumi Dario Biancullo, Clara Varriale
assistente alla regia Emilio Massa
allestimento e luci Enrico de Capoa, Simone Picardi
ricerca musicale Teresa Di Monaco/ Giuseppe Affinito
trucco Vincenzo Cucchiara
parrucco Sara Carbone
foto Alessandro Scarano
organizzazione Claudio Affinito
produzione Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo

 

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