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Yemen: ONG, ONU fermi condanne a morte Houthi

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I condannati a morte sono stati nascosti per più di cinque anni in luoghi di detenzione segreti

L’Associazione delle madri dei rapiti yemeniti ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire con urgenza e di fare pressione sulla milizia Houthi – il braccio armato iraniano in Yemen – affinché fermi le condanne a morte nei confronti di tre uomini del Governatorato di Al-Mahweet.

In un comunicato, l’associazione per i diritti umani ha condannato le sentenze di morte emesse dal Tribunale Penale Specializzato (sciolto) della milizia Houthi. Le vittime sono Abdulaziz Ahmed Ahmed Al-Aqili, Sagheer Ahmed Saleh Farea e Ismail Muhammad Abu Al-Ghaith Al-Malhani.

I condannati a morte sono rimasti nascosti per più di cinque anni in luoghi segreti di detenzione e sono stati sottoposti a duri metodi di tortura psicologica e fisica al punto che uno di loro – un ragazzo – non è stato in grado di stare in piedi quando la sua famiglia lo ha visitato.

La milizia Houthi li ha accusati in base a dichiarazioni estorte sotto tortura e coercizione e li ha portati davanti a una corte che non applicava i principi di un giusto processo per condannarli a morte.

L’Associazione ha ritenuto la milizia Houthi pienamente responsabile di ciò a cui sono stati sottoposti i rapiti, chiedendo la cessazione dei processi politici, la revoca delle condanne a morte che ne derivano e che non si ripetano le esecuzioni della pena capitale dei nove abitanti di Tihama giustiziati due anni, ribadendo che occorre fermare l’esecuzione della condanna dei 19 uomini di Saada, che i miliziani si apprestano a giustiziare.

La Lega ha sollecitato le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani ad intervenire con urgenza, facendo pressione sulle milizie Houthi per fermare le ingiuste condanne.

Il 31 dicembre la milizia Houthi ha emesso una condanna a morte per Abdulaziz Ahmed Ahmed Al-Aqili, Sagheer Ahmed Saleh Farea e Ismail Muhammad Abu Al-Ghaith Al-Malhani. La milizia Houthi sta seguendo le orme dei suoi alleati in Iran, sfruttando il potere giudiziario come “piattaforma politica” per regolare i conti con i suoi oppositori.

Un osservatore internazionale sui diritti umani ha rivelato che da quando ha preso il controllo della capitale, Sanaa, nel 2014, la milizia Houthi ha emesso più di 300 condanne a morte. Le vittime sono molti dei suoi oppositori.

Autore Redazione Arabia Felix

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