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‘Venere e Adone’ a Sala Ichòs

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'Venere e Adone' - foto Simone Cecchetti
'Venere e Adone' - foto Simone Cecchetti


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In scena a Napoli dal 7 all’8 gennaio

Riceviamo e pubblichiamo.

L’anno nuovo per Sala Ichòs parte con il ritorno di Roberto Latini. Sabato 7, alle 21:00, e domenica 8 gennaio, alle 19:00, va in scena ‘Venere e Adone siamo della stessa mancanza di cui sono fatti i sogni’ di e con Roberto Latini.

Le musiche e il suono sono a cura di Gianluca Misiti, la luce e la direzione tecnica di Max Mugnai e la produzione Compagnia Lombardi – Tiezzi.

Come per il mito, la narrazione cede il posto a variazioni dello stesso tema.
Il pensiero sollecita continue aperture e aggiungiamo sipari su scene in trasformazione.
Lo sguardo sposta il fuoco e abbiamo bisogno di dotarci di una drammaturgia che possa diventare strumento: fluida e plurale.

Venere e Adone si trasforma così in un programma articolato in grammatiche diverse. Assecondiamo la scena nella tentazione di tentativi che si aggiungono progressivamente e numericamente alla prima uscita della scorsa estate.

Nel tempo di questo tempo, mi piace sospendermi nello stesso argomento che scelse Shakespeare quando nel 1593 i teatri a Londra furono chiusi per la peste: Venere e Adone.

L’amore terrestre e quello divino nel disarmo di un destino ineluttabile, è il tema trattato da Shakespeare, Tiziano, Rubens, Canova, Carracci, Ovidio, attraversando il mito nell’arte, come trattenendo il respiro.

Un respiro – fotogramma, solo, fermato, definito, come a impedire che il racconto si possa compiere nel finale che già sappiamo. È forse la speranza che si possa vincere il destino, dando all’Arte il compito di sfidare il tempo e trattenerlo. Sospenderci nella tenerezza.

Tra quelli contenuti nelle Metamorfosi di Ovidio è certamente uno dei più sorprendenti: Adone muore nel bosco durante la caccia a un cinghiale e Venere stessa non può nulla oltre il presentimento che la consuma.

Anche questo mito ci rivela che gli Dei in tanti casi possono solo arrendersi al cambiamento; oppure lasciarsi sorprendere.

Il corpo di Adone in terra svanisce nell’aria fresca del mattino e dal suo sangue in terra spunta un fiore bianco e rosso. Lo si potrebbe percepire come un “mito della primavera”, il mito della rinascita.

‘Venere e Adone’ è la storia di ferite mortali, di baci sconfitti che non sanno, non riescono a farsi corazza, difesa.

Anche Amore non può nulla. Anche Amore è incapace; è sfinito, è logoro, è vecchio. Sconfitto. Eppure, cadendo, fa un volo infinito.

Sala Ichòs
Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio, Napoli
Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra
Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio.

Info e prenotazioni:
335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 dal lunedì al sabato dalle 16:00 alle 20:00 – domenica dalle 10:00 alle 17:00

Biglietti: intero €10,00; ridotto €7,00
Orari: sabato ore 21:00; domenica ore 19:00

Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra.

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