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‘Yo soy Marìa’ al Teatro Eduardo De Filippo

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Yo soy Maria


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In scena il 29 novembre ad Arzano

Riceviamo e pubblichiamo.

Martedì 29 novembre ore 20:00 al teatro Eduardo De Filippo di Arzano va in scena “Yo soy Marìa”, adattamento da “Marìa de Buenos Aires”, l’opera tango di Astor Piazzolla su libretto di Horacio Ferrer.

In scena Gianni Sallustro, voce recitante, Laura De Lucia, mezzosoprano, Marìa de Buenos Aires, Giampaolo Aspasini, baritono, l’orchestra de I Solisti del Teatro di San Carlo di Napoli diretta da Angelo Iollo, la compagnia dell’Accademia vesuviana del Teatro composta da Alessandro Vincenzo Todisco, Giada Emanuela De Gennaro, Tommaso Sepe, Ivan Cozzolino, Annarita Tambaro, Anthony Dylan Ciliberti, Andrea Palmese, Teresa Caldarelli, Assunta La Marca, Alessia Urraro, Federica Miriam Caiazzo, Claudia Auricchio, Antonio Auriemma, Emanuele Boccia, Annalaura Pannone, Aniello Franzese.
La regia dello spettacolo è del maestro Filippo Zigante.

L’argomento trae spunto da una sorta di leggenda metropolitana che narra di Maria, operaia di un’industria tessile di Buenos Aires che, irresistibilmente attratta dalla musica del tango ascoltata per strada sulla porta di un bar notturno, diventa una cantante di tango, finisce per entrare in una casa di tolleranza e lì muore, ancora molto giovane.

In uno scenario alquanto surreale, la sua morte è decisa durante una messa nera tenuta da personaggi malfamati. La sua condanna a morte è anche una condanna all’inferno, e l’inferno è la città di Buenos Aires, dove vaga il suo spettro. La morte è anche il ritorno alla verginità, violata dal poeta folletto che la ingravida con la sua parola. Partorirà una bimba, di nome María, simbolo di ella stessa ma anche della città che rinasce ogni volta.

Intorno a Maria si muovono El Cantor, un giovane scrittore, El Duende, il folletto, con un gruppo di pittoresche marionette sotto il suo controllo, vari elementi dei sobborghi di Buenos Aires e degli psicanalisti, spettro della crisi argentina degli anni Sessanta con gli innumerevoli casi di nevrosi, disperazione e perdita della propria identità personale, civica e sociale.

È il Duende, questa sorta di demone, che va sulla tomba di Maria e la fa rivivere costringendola di nuova alla stessa terribile vita che aveva lasciato, così come è un demone il Bandoneon, che seduce la poverina portandola nel campo del male per la seconda volta. Intorno si muovono ubriachi, assassini, ladri, prostitute e protettori.

Costo del Biglietto:
€ 15,00

Per informazioni e prenotazioni:
3388779596

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