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Yemen: UE chiede a Houthi di abbandonare posizioni estremiste

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Il Consiglio dell’Unione europea ha sottolineato l’importanza di rinnovare l’armistizio nello Yemen e la prosecuzione di tutte le misure di accompagnamento

Il Consiglio dell’Unione europea ha invitato il gruppo Houthi dello Yemen ad abbandonare le posizioni “estremiste”. In un documento, infatti, esorta i ribelli di impegnarsi in modo costruttivo con gli sforzi dell’inviato delle Nazioni Unite in Yemen per rinnovare ed espandere la tregua nel Paese.

L’UE ha sottolineato l’importanza di rinnovare l’armistizio e di continuare ed espandere tutte le misure di accompagnamento, chiedendo la riapertura delle strade a Taiz e in altri governatorati, oltre a consentire l’ingresso delle spedizioni di carburante nel porto di Hodeidah e dei voli commerciali da e per Sana’a.

La dichiarazione ha sollecitato il gruppo Houthi a rispondere all’appello delle Nazioni Unite alla calma e alla moderazione. Continuano i negoziati per rinnovare ed estendere l’armistizio, chiedendo la necessità di fermare tutti gli attacchi.

L’Unione europea ritiene che gli attacchi alle infrastrutture civili, come le strutture delle compagnie petrolifere e le navi commerciali nella regione, siano “inaccettabili”.

La dichiarazione ha invitato il governo yemenita e il gruppo Houthi a condurre più scambi di prigionieri. Ha caldeggiato il rilascio di tutti coloro che sono detenuti “arbitrariamente o illegalmente” nel Paese.

L’UE, infine, ha elogiato l’approccio del governo yemenita durante la tregua, definendolo “costruttivo”, decantando anche gli sforzi regionali dell’Arabia Saudita e del Sultanato dell’Oman per la sua estensione.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.