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Yemen: Lenderking, Houthi rifiuta la tregua

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‘Respingono i termini più basilari dell’armistizio e si assumono la responsabilità della sua fine. Gli Stati Uniti non possono porre fine alla guerra nello Yemen da soli’

L’inviato degli Stati Uniti in Yemen, Timothy Lenderking, ha affermato che gli Houthi si sono rifiutati di aprire le strade che portano a Taiz. Questa era una delle condizioni base della tregua.

Lo ha detto in un briefing davanti al Comitato per le relazioni estere degli Stati Uniti. Il diplomatico ha aggiunto che il governo yemenita sostiene gli sforzi di pace di fronte all’intransigenza degli Houthi.

In un segnale senza precedenti, l’inviato degli Stati Uniti ha messo in guardia contro la propaganda degli Houthi. In particolare quella attraverso la quale cerca di dipingersi come una vittima. Questo di fronte alle richieste yemenite di porre fine alla guerra. Lenderking ha detto che gli Houthi si stanno allontanando dalla pace e la società deve quindi ritenerli responsabili della guerra e ribadire questa verità.

Lenderking ha sottolineato che gli Houthi non si sono impegnati a partecipare al processo politico. I ribelli si sono rifiutati di attuare una delle condizioni più basilari dell’armistizio, l’apertura delle strade che portano a Taiz.

Il rappresentante USA ha elogiato il ruolo saudita nello Yemen, sottolineando che Riad ha adottato misure proattive per garantire moderazione e per garantire l’armistizio delle Nazioni Unite dalla sua fine, lo scorso ottobre.

Ha indicato che Washington cercherà di sostenere l’opzione della diplomazia per raggiungere una soluzione permanente al conflitto nello Yemen.

Lenderking ha anche lanciato l’allarme per quanto accade al largo di Hodeidah, dicendo che ogni giorno che passa aumenta il rischio di una fuoriuscita catastrofica dalla petroliera Safer.

Due settimane fa il comandante del Comando centrale USA, Generale Michael Eric Korella, ha condannato il comportamento della milizia Houthi dopo che i ribelli hanno respinto gli sforzi internazionali per estendere l’armistizio nello Yemen.

Durante il suo incontro con il Capo di Stato Maggiore yemenita, il Tenente Generale Sagheer bin Aziz, il Generale USA ha ribadito il continuo appoggio del suo Paese al governo yemenita dicendo che Washington sostiene tutti i passi che raggiungono la sicurezza e la stabilità nello Yemen.

Ha inoltre condannato la continua intransigenza delle milizie Houthi, in particolare contro tutte le iniziative volte al raggiungimento della pace. Lo ha riportato l’agenzia Saba.

Dalla fine dell’ultimo armistizio del 2 ottobre, il Paese è tornato al punto zero proprio a causa dell’intransigenza degli Houthi e del loro tentativo di imporre le proprie condizioni, ostacolando gli sforzi internazionali per estendere il cessate il fuoco per la terzo volta.

Il 2 agosto le Nazioni Unite avevano annunciato che le parti yemenite avevano concordato di estendere l’armistizio per altri due mesi, alle stesse condizioni, fino al 2 ottobre 2022.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.