Indagine APE per fare prevenzione e creare consapevolezza sulla malattia che colpisce tra il 5 e il 10% delle donne in età fertile
Un’indagine condotta dall’APE, Associazione Progetto Endometriosi, formata da pazienti volontarie di tutta Italia, rivela dati e informazioni interessanti sulla relazione tra adolescenti e endometriosi, malattia cronica che colpisce tra il 5% e il 10% della popolazione femminile in età fertile e il cui ritardo diagnostico varia dai 6 ai 12 anni.
In occasione delle lezioni interattive svolte nelle scuole italiane coinvolgendo ginecologi, psicologi e medici esperti della patologia – con il progetto “COMPREND-ENDO” dedicato alle ragazze della terza, quarta e quinta superiore, per far conoscere la malattia con un linguaggio fruibile ai giovani e permettere alle ragazze di capire quali sono i sintomi, quali gli esami diagnostici e le possibili terapie, qual è il risvolto psicologico della patologia, per aiutare se stesse o le amiche e fare prevenzione -, sono stati somministrati dei questionari, in forma anonima, per indagare alcuni aspetti legati all’endometriosi e al dolore pelvico.
L’endometriosi è una malattia infiammatoria i cui sintomi più diffusi sono: dolori mestruali variabili da lievi a molto gravi, dolori pelvici in particolare in concomitanza dell’ovulazione, dolori durante i rapporti sessuali, dolori alla minzione soprattutto nel periodo mestruale, irregolarità intestinale, pesantezza al basso ventre, dolori ai rapporti sessuali, infertilità nel 35% dei casi.
Per una malattia di cui non si conoscono ancora esattamente le cause, per la quale non esistono cure definitive né percorsi medici di prevenzione, per limitare i danni che l’endometriosi provoca, è fondamentale fare informazione per creare consapevolezza.
Di qui l’indagine dell’APE, che ha coinvolto 2393 ragazze, non necessariamente con diagnosi di endometriosi, i cui risultati sono stati elaborati a livello scientifico.
Il questionario è stato focalizzato soprattutto su domande relative al dolore mestruale, molto frequente nella donna in periodo fertile, e che può rivelare – nell’80% dei casi, quando la dismenorrea è di grave entità – un’associazione con l’endometriosi pelvica.
Inoltre, la dismenorrea rappresenta il sintomo più frequentemente riferito dalle donne con endometriosi, indipendentemente dalla localizzazione della patologia. Rispetto alla dismenorrea primaria, la dismenorrea associata all’endometriosi tende ad essere più grave e meno responsiva agli anti-infiammatori non-steroidei.
Alla domanda “come valuti il flusso mestruale?”, la maggior parte delle adolescenti, circa il 68%, ha risposto “normale”, mentre oltre il 28% lo considera “abbondante”.
Rilevanti le risposte alla domanda sulla valutazione del “dolore durante il ciclo mestruale”: l’80% delle ragazze ha risposto di avere mestruazioni dolorose – dismenorrea -; di queste oltre il 25% ha riferito di soffrire anche per un ciclo caratterizzato da un flusso abbondante.
Quasi la metà delle studentesse, il 47,3% ha affermato di avere dolore mestruale e che la propria madre ha o aveva la stessa sintomatologia dolorosa durante il ciclo. Solo 328 ragazze, 13,7%, non hanno riportato dolore al ciclo.
Da sottolineare che l’1,6% delle ragazze che dichiarano di avere dolore mestruale riferisce che la propria madre aveva avuto una diagnosi di endometriosi; il 78,4%, pur avendo dolore durante il ciclo, non è figlia di donne a cui è stata diagnosticata la malattia.
Circa il 90% delle adolescenti pensa che sia “normale” avere dolore mestruale. Questo dato risulta particolarmente allarmante, perché può essere la causa del ritardo nella richiesta di cure mediche e quindi nella diagnosi di endometriosi.
Solo l’11,1% ne ha parlato con il proprio medico di medicina generale, mentre l’80% si è confidata con un familiare adulto. Il 54% delle ragazze con dismenorrea non si è mai sottoposta ad una visita specialistica ginecologica, e il 47,6% ricorre all’uso di antidolorifici.
Conoscere questi dati rafforza la necessità di fare informazione sull’endometriosi, soprattutto nelle scuole. Creare consapevolezza nelle adolescenti significa anticipare i tempi delle diagnosi, far comprendere loro che il dolore provato non è “normale” ed è importante eseguire delle visite ginecologiche.
Le ragazze che si rivolgono a ginecologi e centri specializzati possono trovare il percorso terapeutico migliore per affrontare l’endometriosi, evitando quando possibile interventi chirurgici ripetuti.
Spiega Annalisa Frassineti, Presidente dell’APE:
L’endometriosi colpisce spesso le donne in età fertile ed è proprio per questo che essere informati sulla patologia, sulla sua sintomatologia e sulle sue possibili conseguenze è fondamentale.
Solo attraverso una diagnosi precoce è infatti possibile prevenire i danni che l’endometriosi può provocare.
Rivolgendoci alle ragazze frequentanti le scuole superiori, giovani donne di domani aperte agli stimoli e alle proposte formative che coinvolgono la propria parte femminile, intendiamo porre le basi per una sensibilizzazione della società in materie delicate e fondamentali quali la comprensione e la solidarietà verso le persone affette da una patologia, la loro attiva partecipazione alle dinamiche della vita sociale, l’importanza della condivisione nella sofferenza, il valore della fiducia e della positività nei confronti della vita.
Sul sito dell’APE – www.apendometriosi.it – ci sono tutte le informazioni utili e i progetti per aiutare concretamente le donne affette da endometriosi e per entrare a far parte della rete nazionale.
Autore Giorgia Dublino
Giorgia Dublino, esperta in comunicazione e marketing con base accademica in Scienze della Società e della Comunicazione, ha iniziato il suo percorso professionale nell'agenzia di famiglia, sviluppando competenze in gestione delle risorse umane e sociologia dei media. La sua ricerca sull'Advertainment l'ha portata a contribuire attivamente all'evoluzione dell'organizzazione familiare nel Cinema, nell'Entertainment e nella pubblicità.