Home Territorio Estero Algeria: da USA richiesta di sanzioni per armi da Russia

Algeria: da USA richiesta di sanzioni per armi da Russia

701


Download PDF

Dopo una denuncia del Senatore repubblicano Marco Rubio

L’Algeria è finita nel mirino degli Stati Uniti. Il Senatore repubblicano Marco Rubio chiede sanzioni contro Algeri, accusandola di alimentare la macchina da guerra russa in Ucraina attraverso i suoi molteplici ordini di armi.

Da parte sua, l’Amministrazione Biden ha pubblicamente segnalato all’ONU le violazioni dei diritti umani in Algeria.

La vicinanza tra Algeria e Russia è segnalata da alcuni circoli negli Stati Uniti. Una preoccupazione che il Senatore USA Rubio ha espresso mercoledì 14 settembre in una lettera indirizzata ad Antony Blinken.

Il repubblicano Vicepresidente dell’Intelligence Committee alla Camera alta del Parlamento ha chiesto sanzioni contro l’Algeria per aver violato il “Countering America’s Adversaries Through Sanction Act”, adottato da Senatori e Deputati e poi firmato, nell’agosto 2017, dall’ex Presidente Donald Briscola. Un testo che punta soprattutto a sanzionare Iran, Corea del Nord e Russia.

Nella sua missiva Rubio ha scritto:

La legge ordina al Presidente di imporre sanzioni contro le parti impegnate in transazioni significative con rappresentanti dei settori della difesa o dell’intelligence del governo della Federazione Russa. Il Presidente ha delegato questa autorità al Segretario di Stato, d’intesa con il Segretario al tesoro.

Gli Stati Uniti segnalano all’ONU la situazione dei diritti umani:

La Russia è il principale fornitore militare dell’Algeria. L’Algeria è anche tra i primi quattro acquirenti di armi russe nel mondo, culminato in un accordo di armi da 7 miliardi di dollari nel 2021. Una sostanziosa manna finanziaria “che non farà che rafforzare la macchina da guerra russa in Ucraina.

.

Inoltre, il Senatore chiede ad Antony Blinken di

designare adeguatamente i partiti il ​​cui ingente acquisto di attrezzature consente le azioni destabilizzanti della Russia.

Ricordiamo che, sulla base del “Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act”, approvato nel 2017, Antony Blinken aveva decretato, a nome del Presidente Joe Biden, sanzioni contro il Dipartimento di sviluppo e equipaggiamento della Commissione militare centrale cinese, nel settembre 2021.

La lettera di Marco Rubio è stata preceduta dall’atto d’accusa redatto mercoledì 14 settembre dal rappresentante degli Stati Uniti al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite contro le violazioni delle libertà fondamentali in Algeria. Nel suo intervento, la diplomatica ha denunciato in particolare le nuove leggi che limitano la libertà di espressione, riunione e formazione di associazioni in Algeria.

Questa osservazione dell’Amministrazione Biden è, come promemoria, in linea con la risoluzione della plenaria del Parlamento europeo, di condanna del deterioramento delle libertà in Algeria, adottata nel novembre 2022 a stragrande maggioranza: 699 favorevoli contro solo tre voti.

L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, OHCHR, aveva espresso le stesse preoccupazioni in due comunicati stampa pubblicati, rispettivamente, a marzo e maggio 2020.

Ieri, 15 settembre, il capo degli eserciti algerini, il Generale Said Chengriha, ha ricevuto l’Ambasciatore degli Stati Uniti, la signora Elizabeth Moore Aubin.

Ufficialmente, come afferma APS, le due parti si sono incontrate per

discutere questioni di interesse comune e rivedere lo stato della cooperazione bilaterale tra i due Paesi, nonché i modi e i mezzi per rafforzarla.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.