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Test sugli animali in UE. 1,4 milioni di firme raccolte

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OIPA: ‘La Commissione europea ora obbligata ad andare verso una scienza animal-free’

Riceviamo e pubblichiamo.

Terminata con successo l’Iniziativa dei cittadini europei, ICE, contro la sperimentazione che chiede la transizione verso una scienza animal-free e il rafforzamento del divieto in UE di effettuare sugli animali test per ingredienti cosmetici e sostanze chimiche.

Le firme raccolte sono 1,4 milioni, che ora passano alla verifica delle autorità nazionali che hanno tre mesi per verificare le dichiarazioni di sostegno valide.

Occorre un milione di firme verificate di cittadini dell’UE per obbligare la Commissione europea a portare avanti l’iniziativa.

Commenta Valentina Bagnato, responsabile Relazioni esterne di OIPA International:

L’ICE, promossa e sostenuta in Europa dall’OIPA insieme a Peta e altre associazioni, chiede l’istituzione di un piano per porre fine a questi esperimenti in UE e ora la Commissione dovrà approntarlo.

Il Regolamento Reach stabilisce che qualunque sostanza chimica con la quale l’uomo può venire in contatto debba essere testata sugli animali, qualora non siano disponibili metodi sostitutivi.

Questo significa che è ancora possibile il ricorso a escamotage da parte delle aziende per continuare a sperimentare su animali anche sostanze che poi rientreranno nell’industria della cosmesi.

L’OIPA ricorda che circa nove milioni di topi, ratti, pesci, cani e altri animali vengono utilizzati ogni anno per esperimenti crudeli e altri procedimenti nell’Unione europea.

La maggior parte dei test non riesce a fornire previsioni affidabili circa gli effetti sugli esseri umani, tuttavia gli sperimentatori immobilizzano cani, conigli e porcellini d’India e applicano deliberatamente sostanze chimiche potenzialmente tossiche sulla loro pelle rasata o gliele spingono in gola, provocando negli animali lo sviluppo di tumori o ustioni, o rendendoli ciechi.