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De Falco, NSC: ‘Carabinieri sempre più nel mirino’

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NSC - Nuovo Sindacato Carabinieri


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Sirignano: ‘Reati minori conseguenza dell’indebolimento dei clan’

Riceviamo e pubblichiamo.

De Falco, NSC Sindacato Carabinieri Caserta, afferma:

Bisogna operare con sinergie comuni e tempestività per togliere fette di mercato alle attività illegali e favorire lo sviluppo economico e sociale.

Inarrestabile l’escalation dei reati e delle aggressioni ai danni dei Carabinieri che sempre più spesso ed in ogni parte d’Italia ricorrono alle cure dei sanitari poiché costretti, in carenza di organico ed a mani nude, ad affrontare e tentare di fermare delinquenti spregiudicati.

Dopo Napoli, Caserta e Salerno, nell’avellinese, a Solofra, un ladro, sorpreso a rubare in un appartamento da una pattuglia del Nucleo Radiomobile, per garantirsi la fuga, scagliava la cassaforte in faccia ad un militare che riportava un trauma facciale e frattura alle ossa nasali.

La sicurezza è un diritto da garantire ma le risorse umane non sono merce da sacrificare e non posso essere considerate un rischio residuo; devono operare in sicurezza e garantire risposte certe alla collettività.

La sicurezza sarà garantita a prescindere, ma corre l’obbligo per NSC di salvaguardare il diritto individuale attraverso la tutela dell’interesse generale con incontri/dibattiti che partiranno da Aversa, in provincia di Caserta, con magistratura, parti sociali, imprenditori ed associazioni per creare una rete ed allargare la filiera della sicurezza per la coesione sociale e lo sviluppo economico.

Incontri necessari e condivisi anche dal Sostituto Procuratore Cesare Sirignano, che dichiara:

L’indebolimento delle organizzazioni camorristiche tradizionali, con la conseguente perdita del controllo totale del territorio, ha determinato un aumento dei reati comuni ed un incremento della quantità di lavoro e di procedimenti per gli Uffici giudiziari di Napoli nord che vivono in una situazione a dir poco drammatica, malgrado gli sforzi e l’impegno di tutti che ho potuto constatare nel pur breve periodo di mia permanenza in quegli uffici.

Non si parla abbastanza di questa escalation ed il silenzio mi preoccupa e mi riporta al passato.

Il fatto che si manifestino odio e rancore nei confronti di giornalisti e magistrati antimafia significa che il colpo per le organizzazioni è stato duro, ma anche che la Mafia è ancora viva, spavalda e spregiudicata e potrebbe tornare ad essere potente come prima, approfittando del difficile momento di emergenza e della mancanza di soluzioni per uno sviluppo economico ed occupazionale del territorio.