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Yemen: Operatori umanitari subiscono campagne di odio

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Lo denunciano le Nazioni Unite

Con le crescenti esigenze umanitarie nello Yemen, in particolare con molti gruppi Houthi che cercano di controllare gli aiuti alimentari, il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite nel Paese, David Grisley, ha lanciato l’allarme sulla situazione degli operatori umanitari che è diventata preoccupante.

Secondo questa fonte, gli operatori umanitari che lavorano in Yemen sono vittime di campagne di disinformazione e istigazione all’odio da parte dei ribelli.

In una dichiarazione, pubblicata dall’Ufficio del Coordinatore su Twitter in occasione della Giornata mondiale umanitaria, si legge che la violenza e le minacce contro gli operatori umanitari stanno minando la consegna degli aiuti e mettendo in pericolo la vita dei più bisognosi.

Inoltre, si sottolinea che gli operatori umanitari sono soggetti a campagne di disinformazione e istigazione, che li mettono a rischio.

L’ufficio delle Nazioni Unite aveva confermato nel suo ultimo rapporto la scorsa settimana che le restrizioni imposte dal gruppo Houthi agli operatori umanitari e ai loro movimenti hanno impedito la consegna della maggior parte degli aiuti ai bisognosi nel Paese durante il secondo trimestre di questo anno 2022.

Su un totale di 532 incidenti legati alle restrizione all’accesso agli aiuti umanitari, segnalati dai partner umanitari, nel periodo aprile, maggio, giugno di quest’anno, circa l’89% è stato registrato in aree controllate dal gruppo Houthi.

Le sfide che devono affrontare gli operatori sul campo, come l’ostruzione alla circolazione del personale umanitario e delle merci all’interno dello Yemen, il rifiuto dei permessi di viaggio o i ritardi e la cancellazione delle missioni, avvengono prevalentemente nelle aree controllate dagli Houthi.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.