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Campania, Ciarambino su approvazione ddl semplificazione edilizia

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Valeria Ciarambino


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‘Approvati nostri emendamenti a difesa del territorio’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Campania.

Come Gruppo consiliare di ‘Insieme per il Futuro’ ci siamo fin da subito battuti affinché rigenerazione urbana non divenisse sinonimo di nuova costruzione incontrollata.

Di fronte a un tema tanto complesso e dal notevole impatto, abbiamo scelto la strada della serietà, delle soluzioni praticabili e del dialogo, che ci consentisse di poter incidere. Abbiamo scelto la politica dei risultati possibili.

È quanto ha affermato la capogruppo di ‘Insieme per il Futuro’, Valeria Ciarambino, intervenendo in Consiglio regionale nel dibattito sul disegno di legge per la semplificazione urbanistica.

Ha spiegato la Vicepresidente del Consiglio regionale:

Grazie a un lavoro serio e al dialogo portato avanti con la Giunta e col Presidente della IV Commissione, sono stati infatti approvati nostri emendamenti di buon senso e di ragionevolezza ovvero: se si è beneficiato del “vecchio” Piano Casa, non si potrà ricorrere ai nuovi aumenti volumetrici previsti dalla nuova normativa; l’accesso agli incrementi volumetrici consentiti dalla nuova norma sarà possibile solo una volta; inoltre l’incremento delle volumetrie dovrà essere accompagnato dell’adeguamento dei servizi offerti e degli standard urbanistici, che rappresentano un bene per tutta la cittadinanza.

Continuiamo, però, a nutrire dubbi sulla tenuta costituzionale di una norma, e mi riferisco all’articolo 4 del disegno di legge, che potrebbe apparire come una ulteriore proroga delle disposizioni del vecchio Piano Casa; tutto ciò in assenza dell’approvazione del Piano Paesaggistico regionale, che pure era stata ritenuta dal MiBAC una precondizione essenziale per la stabilizzazione della normativa in materia di rigenerazione urbana.

Per questi motivi, il gruppo ‘Insieme per il Futuro’ ha annunciato il proprio voto di astensione:

Un voto di astensione che vuole essere, però, un’apertura di credito verso un metodo diverso di condivisione delle scelte da parte della maggioranza, augurandoci che questo stesso metodo possa ispirare anche la futura discussione sul Testo unico in materia governo del territorio, che è probabilmente la sfida più impegnativa che ci attende come legislatori regionali da qui ai prossimi tre anni.