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Successo per il campo Cooperatori di bellezza Confcooperative Campania

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Confcooperative Campania


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Più di cinquanta Animatori di Comunità del Progetto Policoro a Napoli 

Riceviamo e pubblichiamo.

Quasi cinquanta Animatori di Comunità del Progetto Policoro, tra i 18 e i 35 anni e provenienti da tutta Italia, hanno partecipato al campo residenziale 2022 di Confcooperative Campania ‘La cultura che riscatta e rigenera – Cooperatori di bellezza’.

I partecipanti si sono immersi nel quartiere Sanità di Napoli, con incursioni nel centro storico, per osservare da vicino come cooperative sociali, associazioni e fondazioni hanno donato una nuova vita a beni ecclesiastici.

Le Catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso, i Cristallini, il Nuovo Teatro Sanità, il Complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi, la Chiesa di Santa Luciella: sono solo alcuni esempi di beni ecclesiastici che hanno conosciuto una storia gloriosa a seguito dell’affidamento al Terzo settore, impattando positivamente sulle comunità di riferimento.

A fine campo questo il commento del Presidente di Confcooperative Campania, Antonio Borea:

Abbiamo scelto come fulcro di questo campo il quartiere Sanità.

Crediamo che quello che è stato realizzato da Padre Antonio Loffredo e dalle cooperative e dalle associazioni che nel tempo sono nate per la gestione di servizi turistici, di servizi educativi per i ragazzi del quartiere, di servizi di orientamento al lavoro, passando dall’esperienza del teatro e della musica, fino alla nascita di una fondazione, sia d’ispirazione per chiunque ci venga in contatto.

Siamo molto soddisfatti della partecipazione massiccia degli Animatori di Comunità Progetto Policoro, che per due anni di seguito hanno scelto il nostro campo per avvicinarsi al mondo della cooperazione.

Suggestiva anche l’esperienza a Casa Le Ali, la residenza gestita dalla Pastorale Carceraria dell’Arcidiocesi di Napoli e dall’associazione Liberi di Volare, sempre alla Sanità.

Qui gli Animatori hanno conosciuto le storie di diverse persone che, fuori dal carcere, si sono sentite rigettate e in difficoltà e che hanno ritrovato la dignità e la forza grazie agli operatori di Casa Le Ali.