Appuntamento il 4 e 5 giugno con la tappa marchigiana di The Road to Terra Madre organizzata da Slow Food Marche, in collaborazione con il Comune di Gualdo, l’IME e Slow Food Italia
Riceviamo e pubblichiamo.
Due giorni per parlare della biodiversità dell’Appennino marchigiano e far riflettere sul futuro delle comunità che abitano questo territorio duramente colpito dal sisma del 2016: questo l’obiettivo di Terra Madre Sibilla, la due giorni di eventi organizzata il 4 e il 5 giugno a Gualdo di Macerata da Slow Food Marche, in collaborazione con il Comune di Gualdo, l’Istituto Marchigiano di Enogastronomia, IME, e Slow Food Italia.
Terra Madre Sibilla si inserisce nel programma di The Road to Terra Madre, il ciclo di eventi che anticipa l’appuntamento con Terra Madre Salone del Gusto, la manifestazione internazionale che si svolgerà a Torino, Parco Dora, dal 22 al 26 settembre.
L’accelerazione di dinamiche già in atto e la conseguente necessità di ricostruire, spesso completamente, il tessuto sociale di questi luoghi può costituire un’occasione per sperimentare virtuose modalità di rigenerazione di comunità presenti e future.
Sostenere la nascita di aziende di giovani agricoltori, allevatori, casari che possano dare autenticità anche al turismo rurale.
Il tutto passando attraverso il rilancio delle botteghe in chiave moderna, come luoghi in cui si forniscono servizi fondamentali per gli abitanti, e la valorizzazione della dimensione comunitaria, innescando meccanismi di solidarietà, scambio, accoglienza.
Dichiara Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia:
La salvaguardia della biodiversità, la cura del suolo e del territorio sono una premessa indispensabile per rivitalizzare i piccoli centri, le aree interne e le terre alte.
Opportunità straordinarie per riattivare le economie locali e il tessuto sociale delle comunità che li abitano e per immaginare un futuro per il nostro Paese.
Ma se vogliamo garantire un domani alle aree agricole e alle campagne dobbiamo agire adesso per mantenere viva la socialità dei borghi, dove continuano a diminuire servizi e abitanti.
È necessario mettere al centro il cibo, la biodiversità, il paesaggio e le comunità locali.
Oggi non basta più difendere le produzioni agricole e alimentari tradizionali, senza aver cura del tessuto sociale e comunitario in grado di sostenerle e valorizzarle.
Nel corso della due giorni si possono scoprire prodotti e Presìdi Slow Food locali – come il pecorino dei Monti Sibillini, l’anice verde di Castignano, la mela rosa dei Sibillini e la roveja di Civita di Cascia – grazie al Mercato dei Produttori dei Sibillini, allestito nelle vie del centro storico del borgo di Gualdo.
Non mancano poi i cibi di strada dei food truck del cratere sismico, i laboratori del gusto dedicati all’olio e al pecorino, e le conferenze durante le quali le comunità appenniniche si confronteranno sul futuro di questi territori tanto belli quanto fragili.
Il primo appuntamento con il ciclo di conferenze è sabato 4 giugno con l’incontro ‘La rinascita dei borghi parte dalla biodiversità‘ durante il quale si racconteranno le buone pratiche e gli esempi virtuosi di alcune comunità appenniniche, mentre domenica 5 si terrà la conferenza ‘La rigenerazione sociale ed economica delle comunità locali‘.
Ha spiegato Vincenzo Maidani, Presidente di Slow Food Marche:
La ricostruzione dell’abitato e del tessuto economico dei luoghi del sisma deve necessariamente passare attraverso un dialogo partecipato tra istituzioni e comunità, presenti e future, per consentire una effettiva sostenibilità delle politiche pubbliche programmate.
Il nostro obiettivo è facilitare una sempre maggiore interlocuzione tra tutte le componenti attive di questi luoghi, attingendo anche ad esperienze e competenze esterne che consentano una visione più ampia dei temi da affrontare, dando continuità nel tempo.