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SMOCSG, Celebrazioni in onore della Madonna Liberatrice a Viterbo

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Madonna Liberatrice


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Il 29 maggio processione del voto del comune e del popolo di Viterbo

Per i Cavalieri, le Dame e i Postulanti della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, la ricorrenza della festa della Madonna Liberatrice, Protettrice della Città di Viterbo e Patrona della Delegazione, rappresenta l’evento più importante dell’anno.

Domenica 29 maggio 2022, solennità dell’Ascensione del Signore, si terrà alle ore 17:30 in piazza del Plebiscito a Viterbo la rievocazione storica, con il saluto e il discorso del Priore della Comunità Agostiniana.

Alle ore 18:00, si muoverà la tradizionale Processione del Voto del Comune e del Popolo di Viterbo a Maria SS. Liberatrice.

Parteciperanno al trasporto della sacra Effige della Madonna in trono con bambino che gioca con un uccellino del XIV secolo, chiuso all’interno di una macchina lignea del XVII secolo, il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa.

La solenne Processione si concluderà alle ore 19.00 nella Chiesa della Santissima Trinità, Santuario Cittadino di Maria Santissima Liberatrice, con il discorso e la benedizione del Vescovo di Viterbo, Mons. Lino Fumagalli.

A seguire la Santa Messa di chiusura.

Una Rappresentanza della Delegazione della Tuscia e Sabina, presieduta dal Delegato Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere Gran Croce Jure Sanguinis con Placca d’Oro. parteciperà alle celebrazioni per rinnovare pubblicamente, dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, la speciale devozione dei Confratelli Costantiniani verso la Vergine Santissima, invocata con il titolo di Liberatrice.

Il culto verso la Madonna Liberatrice rappresenta la più antica devozione mariana dei Viterbesi, poiché è da settecento anni che essi invocano sotto questo titolo la Madre di Dio nella Chiesa della SS. Trinità, officiata dai Padri Agostiniani.

Essa cominciò ad essere venerata con culto solenne il 28 maggio 1320, a seguito della protezione accordata dalla Vergine alla Città dei Papi, funestata da violente calamità naturali e da gravi discordie civili: come è riferito dalle cronache del tempo, i Viterbesi ritrovarono la pace ai piedi dell’Immagine della Madonna, da quel momento proclamata loro Liberatrice.

Per solennizzare tale consacrazione, la Magistratura, postasi a capo del movimento popolare, fece dono al Santuario di una riproduzione in argento della Città. L’interesse costante del Comune di Viterbo per la sua Liberatrice è confermato dagli antichi Statuti. Quello del 1344 stabiliva che la sua festa si celebrasse ogni anno, con tutte le modalità che si osservavano nelle più grandi solennità, il lunedì di Pentecoste.

Con la caduta del potere temporale dei Papi, a causa dell’opposizione della Giunta liberal-massonica la processione venne interrotta dopo cinque secoli e mezzo.

Nel 1945, su iniziativa del Vescovo Mons. Adelchi Albanesi di s.m., venne ripreso il tradizionale corteo religioso con l’intervento delle Autorità municipali. Nel 1984 il Santo Pontefice Giovanni Paolo II sostò in preghiera dinanzi all’altare della Madonna e confortò gli ammalati riuniti nell’attiguo chiostro rinascimentale.

La Delegazione della Tuscia e Sabina – fin la sua istituzione per volontà del XXXI Gran Maestro, S.A.R. l’Infante di Spagna Don Carlos di Borbone delle Due Sicilie e Borbone Parma di f.m. – ha prescelto la Chiesa della Trinità come centro della propria vita spirituale, invocando da subito la Madonna Liberatrice come sua celeste Patrona.

Per prepararsi a questo importante evento, si consiglia la lettura di un breve saggio sulla storia del Culto e del Santuario della Madonna Liberatrice apparso in occasione delle recenti feste anniversarie, dal titolo Sette secoli di culto per la Madonna Liberatrice nella chiesa degli Agostiniani di Viterbo (1320 – 2020), ad opera del Primo Cappellano della Delegazione della Tuscia e Sabina, Padre Rocco Ronzani, OSA, Cappellano di Merito, pubblicato in Analecta Augustiniana, Volume LXXXIII, 2020, pp. 179-245.

Analecta Augustiniana

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