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Yemen: Houthi aumenta prezzi benzina a Sana’a

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Le aree sotto il controllo dei ribelli vivono una crisi del carburante senza precedenti

La milizia Houthi ha annunciato che i prezzi della benzina nelle aree sotto il suo controllo in Yemen sono aumentati del 27,27%. La popolazione yemenita, che vive nelle aree in mano al gruppo filo iraniano, sta patendo una grave crisi di carburante senza precedenti.

Un leader della milizia ribelle ha annunciato che il prezzo di un gallone di benzina con una capacità di 20 litri nelle stazioni di servizio salirà a 12.600 riyal, circa 23 dollari, ovvero 625 riyal per litro, da 9900 riyal, 18 dollari, con un aumento di 2.700 riyal, cinque dollari, per gallone.

I derivati ​​del petrolio nelle aree controllate dalla milizia Houthi, il braccio iraniano nello Yemen, hanno valicato circa due mesi fa una barriera storica, dove il prezzo di un gallone di benzina, 20 litri, ha superato oltre 39.000 riyal yemeniti al mercato nero, che è gestito dalla milizia in mancanza di stazioni di servizio ufficiali.

I residenti a Sana’a hanno confermato che i costi della benzina sono saliti a livelli senza precedenti, osservando che sabato sera 9 aprile il prezzo di una lattina di benzina ha raggiunto i 39.000 riyal yemeniti, l’aumento più alto dal colpo di stato della milizia Houthi contro l’autorità legittima e che ha innescato la guerra nel 2014.

Sana’a e i governatorati controllati dagli Houthi stanno assistendo per il secondo mese consecutivo ad una soffocante crisi di benzina, diesel e gas per uso domestico e ad un aumento dei prezzi dei trasporti, delle bollette dell’elettricità e dei generi alimentari, tra le accuse dei residenti e dei proprietari delle stazioni alla milizia di fabbricare lo squilibrio dei derivati ​​del petrolio e causare un raddoppio degli oneri sui cittadini al fine di ottenere profitti finanziari.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.