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Yemen: gli Houthi dietro attentato a giornalista Aden al-Atami

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giornalista ferito yemenita


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Lo rivela il Governo legittimo yemenita al termine delle indagini sull’atto terroristico ai danni del giornalista e della moglie incinta

Il Primo Ministro yemenita, Maeen Abdul-Malik, ha reso noto che le indagini preliminari sull’attentato terroristico che ha preso di mira l’auto del giornalista Mahmoud Al-Atmi, collaboratore dei canali Al-Arabiya e Al-Hadath da Aden, avvenuto lo scorso novembre, hanno rivelato la responsabilità dei ribelli Houthi.

Abdul-Malik ha sottolineato che le autorità competenti hanno trovato indizi importanti e ha promesso che gli cui autori riceveranno prima o poi una giusta punizione.

Martedì 4 gennaio, il Primo Ministro yemenita, durante la sua visita ad Al-Atmi, attualmente in cura in un ospedale della capitale degli Emirati Arabi Uniti, Abu Dhabi, ha accusato le milizie Houthi di aver commesso questo crimine e ha affermato che si trattava di una continuazione del loro approccio terroristico e criminale per prendere di mira civili innocenti.

Ricordiamo che lo scorso novembre, sulla costa di Abyan nel distretto di Khormaksar, nella capitale yemenita temporanea, Aden, un ordigno è esploso nell’auto della coppia di giornalisti Rasha Abdullah, incinta al suo ultimo mese di gravidanza, perita durante l’attentato, e di Mahmoud al-Atmi, rimasto gravemente ferito.

Maeen Abdul-Malik ha ribadito le sue condoglianze al giornalista di Al-Atmi per l’uccisione della consorte e del loro bambino mai nato, per mano di quelle che ha definito bande terroristiche sanguinose, che hanno spogliato tutti i valori morali, umani e religiosi.

A sua volta, il giornalista di Al-Atmi ha fatto riferimento alle minacce ricevute prima che si verificasse l’attentato mentre si stavano recando in ospedale per il parto.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.