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La Ca de Tüi a Le Ferrere, simbolico esempio di restanza in Piemonte

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'Accendiamo l'albero di Natale alle Ferrere' - 'La Ca de Tüi'


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Una comunità educata a “sentire” che sceglie di far rivivere un suggestivo borgo ai piedi del Monviso

L’affascinante borgata Le Ferrere, che conta 25 anime che fanno romanticamente e coraggiosamente della restanza il loro moto d’orgoglio, sita nel comune di Paesana (CN), 2.661 abitanti, appartenente alla Comunità Montana delle Valli del Monviso, torna a far parlare di sé grazie ad un gruppo di appassionati e volitivi residenti della Valle del Po, fautori dell’Associazione La Ca de Tüi, con l’imminente evento previsto per sabato 11 dicembre, alle ore 16:00, ‘Accendiamo l’albero di Natale alle Ferrere’.

Tempo permettendo ci si riunirà davanti alla sede dell’associazione, al suo cuore pulsante, quella che, una volta, era la vecchia scuola del posto, ormai diventata ‘La Ca de Tüi’, ‘La casa di tutti’ appunto, dinanzi alla quale è stato addobbato un suggestivo albero natalizio, mentre il delicato suono della fisarmonica di Adalberto Amici accompagnerà un coro di ragazzi che, sull’apposito palco allestito, si esibiranno in celebri canti natalizi.

Cullati dalle soavi note e dalle dolci carole, coccolati dal rassicurante abbraccio dei falò e di varie stufe, degustando dell’ottimo vin brûlé, della cioccolata calda e dell’immancabile panettone, si entrerà nel vivo dell’atmosfera natalizia, in quello che si preannuncia essere un imperdibile momento aggregativo, a maggior ragione considerando il periodo particolarissimo che, si spera, ci stiamo lasciando alle spalle.

Come si legge nello statuto, l’Associazione, costituitasi il 28 giugno 2021, ha carattere volontario, democratico, non lucrativo, di utilità e promozione sociale e formazione della persona e della Comunità ed è aperta a tutti coloro che hanno a cuore il perseguimento di obiettivi culturali, ricreativi, turistici, artistico-artigianali e d’informazione, volti a preservare il territorio, ma anche a promuoverlo al di fuori dei suoi confini geografici.

Il suo intento è far avvicinare i propri associati ed i terzi ad ogni forma di espressione culturale, artistica, artigianale, turistica e ricreativa tesa al perseguimento dello scopo sociale, tramite l’organizzazione di attività correlate di ogni tipo, nella più ampia ottica della crescita civile ed economica della società e del contesto ambientale, rivalutandone le potenzialità, per contrastarne l’impoverimento culturale, sociale, economico, turistico e ricreativo.

Non dimentichiamoci poi, che Paesana è un antico feudo dei marchesi di Saluzzo e che quella che è stata per oltre quattro secoli, dal 1142 al 1548, la splendida capitale del marchesato, è oggi, con le Terre del Monviso, candidata a Capitale italiana della Cultura 2024.

Tra l’altro, basta consultare il dossier di candidatura di Saluzzo, dal titolo ‘Una montagna di futuro’, presentato, consegnato alla città e pubblicato in data 7 dicembre, per trovare un esempio lampante della lungimiranza dei soci dell’associazione: la “sfida di metromontagna”, un territorio che valorizza la natura e la densità abitativa.

Uno dei promotori dell’azione è stato Enrico Crespo, che, con alcuni compaesani, in pieno primo lockdown, ha iniziato a maturare l’idea dell’associazione con l’obiettivo di far conoscere e far riscoprire a molti l’attaccamento alle radici, l’amore per la propria terra natia o per quella che, per vari motivi, è diventata luogo del cuore, ‘Le Frere’, che si trova esattamente di fronte al Re di Pietra, la piramide aguzza più famosa della regione, il Monviso.

Contattiamo Gianni Simonelli, a cui ci lega un amore incondizionato, che si occupa della parte promozionale dell’associazione, tra i soci fondatori insieme alla sua meravigliosa Nenella Ferrato, originaria del luogo, con cui ha aperto, da qualche anno, la casa vacanze Casa Nenella, affinché ci racconti la bellissima avventura di questa comunità educata a “sentire”.

L’evento in programma per sabato prossimo è solo uno dei tanti che come associazione intendiamo promuovere, non certo il primo. Ad esempio, per il giorno della Liberazione abbiamo organizzato una toccante fiaccolata, mentre in estate, una cena sociale e delle grigliate ed eravamo un centinaio.

L’idea è coinvolgere le persone e riprendere in mano la borgata, sensibilizzare i soci e coloro che vorranno aderire a prendersi cura di un pezzo de Le Ferrere, adottando una pianta, un fiore, far vivere un borgo montano che, negli ultimi cinquant’anni, ha subito un forte fenomeno di spopolamento, riportando l’attenzione sulla nostra tradizione, che va preservata e tramandata alle nuove generazioni, e che deve diventare volano per l’economia, grazie alle sue bellezze paesaggistiche, all’eno-gastronomia, al turismo, allo sport e alla storia locale.

Naturalmente, ognuno dei soci è tenuto all’osservanza delle regole di comportamento del vivere civile, con particolare riferimento al rispetto del prossimo, delle sue idee, delle sue aspirazioni; i momenti aggregativi, infatti, devono essere caratterizzati da serenità, armonia e gioia, perché dobbiamo godere della reciproca compagnia.

La tessera associativa, di €20,00 annui, è comprensiva della quota assicurativa e dà diritto a partecipare alle varie attività. Siamo pieni di energie ed entusiasmo e contiamo di organizzare presto conferenze, iniziative, corsi, stage, manifestazioni sociali, spettacoli, eventi, mostre, fiere, convegni, incontri, dibattiti, ricerche e seminari.

Vogliamo anche redigere libri e pubblicazioni di ogni tipo per puntare i riflettori sulla cultura occitana e sul suo patrimonio architettonico e favorire, così, l’adesione di nuovi membri, comunicare anche al di fuori del Piemonte che l’ospitalità è un dono che arricchisce chi la offre e chi la riceve.

Simone Picca, un ragazzo della borgata, mentre stava preparando la tesina di terza media, ha scovato delle lettere risalenti al periodo della seconda guerra mondiale scritte da un giovane dal fronte russo, che non è più tornato, ed è rimasto così tanto colpito dalla sua scoperta che ha deciso di attivarsi concretamente per il nostro progetto, tanto che ora è il Coordinatore del gruppo giovanile.

Il motore propulsivo dell’associazione, nonché suo Vicepresidente, è Enrico Crespo, che ci ha convinti tutti che questo patrimonio immenso che abbiamo non doveva andare perduto. Difatti, i nostri progetti ultimi, riguardano delle fontane da ristrutturare, usando materiali del territorio, per lo più pietre e legno.

Tra l’altro, Enrico, dal 1996, ha una cooperativa, la Valle dell’Eco, che si dedica di ripristino idro-geologico, ingegneria naturalistica, restauro, prediligendo la bio-edilizia e oggi le sue attività principali riguardano la costruzione e il restauro.

A coordinare i progetti comunitari è Salvatore D’Auria, che si è occupato, in estate, di coordinare ‘Muratore in Valle’, un corso promosso dalla Scuola Edile di Cuneo, che, per 5 giorni, ha visto 10 partecipanti impegnati a carpire i segreti e le modalità con cui costruire secondo dettami dell’alta montagna, attraverso tipiche lavorazioni del posto.

Bellissimo, poi, il progetto ‘Eco-attori della Riserva Monviso MaB UNESCO’, che coinvolge operatori socio-economici riconosciuti per l’impegno a favore dello sviluppo sostenibile sul territorio della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso, che credono nell’importanza di una rete che unisca chi, attraverso la propria attività economica, contribuisce al rilancio delle Comunità Montane, alla valorizzazione delle tradizioni costruttive ed artigiane. Oltre all’architettura producono oggetti di design di interni attraverso il recupero di materie prime, riducendo al minimo l’uso di materiali non sostenibili.

Lavorano tra Paesana, sede principale, e Chianale, gioiello della Valle Varaita, sede distaccata, ma si sono dedicati anche Oltr’Alpe, decidendo di avere un punto di riferimento legale a Mentone, in Francia, e una sede distaccata a Saint Véran, nel Queyras.

Il Presidente dell’associazione è Cinzia Ponzio, a coordinare la comunicazione c’è Martha Quiroz, agli eventi Anna Lombardo, Segretario è Massimiliano Garino, Tesoriere Silvano Picca. Poi ci sono tanti altri che lavorano nell’ombra, ma con la nostra stessa passione e con il nostro stesso impegno.

Ovviamente intendiamo partecipare a bandi e concorsi regionali, nazionali ed europei, dato che ci aiuterebbero moltissimo ad attuare una serie di migliorie dell’associazione e della borgata. Così come stiamo ideando un Ecomuseo dove collocare le attrezzature di un tempo.

Le idee, l’entusiasmo e la voglia di agire non ci mancano, anzi, siamo ulteriormente spronati dalla candidatura di Saluzzo, con le Terre del Monviso, a Capitale italiana della Cultura 2024. Se vincesse, si metterebbe in moto un circolo virtuoso senza precedenti, che, di certo, contribuirebbe a far diventare ‘Le Frere’ davvero ‘La Ca de Tüi’.

Le frere La cà dë tui

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.