Al Suor Orsola la lectio magistralis di Roberto Andò che lo ricorda come il primo scrittore italiano ad aver ‘sdoganato’ la parola mafia in un romanzo
Riceviamo e pubblichiamo.
Si svolgerà all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli uno dei più prestigiosi eventi di chiusura dell’anno del centenario della nascita di uno dei più grandi scrittori italiani: Leonardo Sciascia.
Giovedì 2 dicembre alle ore 16:00 nella Sala degli Angeli dell’Ateneo napoletano lo scrittore di Racalmuto, che fu anche deputato della Repubblica Italiana e lavorò come componente delle Commissioni parlamentari d’inchiesta sul terrorismo e sulla mafia, sarà celebrato da un altro illustre e poliedrico Maestro siciliano della cultura italiana: Roberto Andò che oggi dirige il Teatro Stabile della città di Napoli dove ha girato anche il suo ultimo successo cinematografico ‘Il bambino nascosto’, tratto dal suo omonimo romanzo.
L’evento, che sarà trasmesso anche in diretta streaming su www.facebook.com/unisob, sarà introdotto dal Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, che da scrittore ha vinto, tra gli altri, il Premio letterario Internazionale Viareggio Rèpaci per il romanzo epistolare ‘Il dono di Nozze’ e dal Direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche del Suor Orsola, Paola Villani.
‘Sciascia, un maestro oltre la letteratura’ sarà il titolo eloquente della lectio magistralis di Roberto Andò che proverà a raccontare dintorni e contorni di quello che lo stesso Sciascia definiva il ‘sistema solare’ della letteratura.
Una scelta decisamente suggestiva quella dell’Università Suor Orsola Benincasa, sede di una Scuola di Cinema e Televisione, di percorsi di alta formazione dedicati al teatro e di una prestigiosa Scuola di Giornalismo fondata nel 2003 con la direzione di Paolo Mieli, di affidare ad un grande Maestro di cinema, teatro e letteratura il racconto della straordinaria versatilità di Leonardo Sciascia che fu anche giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, critico d’arte ed uomo di spiccato impegno politico e civile, dal Consiglio comunale di Palermo al Parlamento italiano.
Prima di Sciascia la parola mafia non aveva mai avuto cittadinanza in un romanzo
Così Roberto Andò ricordava l’8 gennaio 2021, a 100 anni esatti dalla sua nascita, ‘amico e maestro Leonardo Sciascia:
Ho avuto la fortuna, e il privilegio, di essergli amico, e molto di quello che conosco e ho capito della vita, e di quel rapporto oscuro che da sempre vi si nasconde tra verità e menzogna, lo devo a lui.
Era un uomo mite ma inflessibile. Era nato a Racalmuto, in una terra di zolfare, figlio di zolfatari, e anche lui destinato a quel mestiere se non avesse precocemente rivelato il genio del grande scrittore. Il talento di uno scrittore tra i più grandi che l’Italia abbia mai avuto.
Ha raccontato i grandi temi dell’umanità in ogni tempo: il potere, la morte, la giustizia. I suoi libri, con quelli di Pasolini, oltre a scatenare polemiche furiose, hanno inciso profondamente nella coscienza degli italiani, e forse sono uno dei pochi esempi di letteratura che abbia provocato consapevolezza e cambiamenti tangibili nel modo di pensare della gente.
Basti dire che prima di lui la parola mafia non aveva mai avuto cittadinanza in un romanzo.
Modalità di partecipazione in presenza all’evento su: www.unisob.na.it/eventi