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Sonorità antiche a Napoli: al Teatro Sannazaro con i Flowin’Gospel

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Flowin'Gospel


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Il 22 novembre in concerto con ‘Better days’

Gospel, musica divina, il cui significato, Vangelo è inteso come buona novella, parola di Dio. Le sue origini sono da rintracciare nell’esperienza degli schiavi Africani strappati alle loro terre e portati in America all’inizio del Seicento.

Questi uomini e queste donne si ritrovarono privati di ogni loro diritto, umiliati, costretti a lavorare e a soffrire in un mondo ostile e indifferente alla loro inumana condizione. Essi riversarono così, nel canto, la sofferenza e la speranza, dando vita a un genere carico di simboli e significato.

Il Gospel cominciò ad essere codificato tra gli anni Venti e Quaranta del Ventesimo Secolo identificato come musica religiosa afro – americana basata su grandi cori di chiesa cui fa da contraltare un’eccezionale cantante solista.

Esso affonda le sue radici nelle forme spontanee di devozione religiosa delle Chiese dei Santi, che incoraggiavano i singoli fedeli a dare testimonianza della loro fede cantando, suonando e, talvolta, danzando, durante la celebrazione.

Dall’America, sono almeno 20 anni che questa meravigliosa musica è stata importata anche in Italia. ‘Gospel Connection’ è il grande meeting, il workshop più importante d’Italia che ogni anno si tiene per la maggior parte dei casi ad Assisi (PG) e al quale partecipano i numerosi gruppi e cori che da nord a sud portano in giro questa musica e questa cultura.

Anche a Napoli abbiamo un affermato coro Gospel, i Flowin’Gospel, un gruppo di persone che, già in precedenza, aveva avuto esperienze corali con altre formazioni e che si è unito nel 2013.

Rita Ciccarelli è la strepitosa cantante solista, l’anima del gruppo, nata e cresciuta a Napoli, cantante, insegnante di canto e vocal coach, direttrice di coro, dal 1998 si dedica con amore e passione alla Gospel Music approfondendone gli studi, la tecnica, l’ispirazione.

Rita, parlami dei Flowin’Gospel.

Siamo un gruppo di artisti della Campania, proveniamo da Napoli, dalla periferia e da Ercolano.

Siamo 12 cantanti e 3 musicisti, ma siamo innanzitutto un gruppo di amici che si sente tutti giorni a prescindere dalla comune passione e dalla musica che ci lega e ci unisce. Ci consideriamo una piccola famiglia.

Come è iniziato questo tuo amore viscerale per il Gospel?

Dopo aver iniziato a cantare in altri cori, ho cominciato ad amare questo genere, che mi ha molto incuriosito, inducendomi a studiare la storia del Gospel, a fare workshop con insegnanti americani.

Mi era venuta, infatti, una vera e propria sete, una voglia incredibile di conoscere questo genere musicale e tutto il suo mondo. Avevo bisogno di capire non solo la musica, ma cercare di afferrarne le radici profonde.

Un genere che non appartiene realmente alla nostra cultura ma che affascina sempre di più noi italiani.

Il Gospel è diffuso nel nostro Paese, in Italia, anche se, non appartenendo realmente alla nostra cultura spirituale, viene circoscritto, proposto e ascoltato solo nel periodo di Natale.

Si pensa molto ai canti Gospel solo durante queste festività, mentre in America questa musica si ascolta e si vive tutti i giorni. C’è tutto un mondo che vi vive intorno, un mondo discografico, un mondo fatto di locali in cui si fa solo questo tipo di musica, oltre, ovviamente, ad essere la musica che si ascolta principalmente nelle loro chiese protestanti.

Lunedì 22 novembre, ore 21:00, terrete un concerto al Teatro Sannazaro di Napoli, cosa ci dovremo aspettare?

Faremo un piccolo viaggio basato sul messaggio dei brani che abbiamo scelto di interpretare in questo nostro concerto che si chiama ‘Better days’ e che vuole essere un augurio di ritrovare giorni migliori rispetto a quelli che, speriamo, sono ormai solo un brutto ricordo.

A noi piace molto avere un rapporto interattivo col pubblico, agire con le persone che vengono a sentirci. Visto che i nostri canti sono in inglese non tutti li riescono a tradurre e comprenderne il testo e, proprio per questo, cerchiamo sempre di dare una spiegazione, almeno generale, di quello che stiamo andando a cantare.

Offriamo un percorso che segue un filo conduttore, dalla prima canzone all’ultima, per raccontare che cosa è il Gospel, come ce ne siamo innamorati e come amiamo trasmetterlo alle persone.

E allora dimmi, che cos’è il Gospel?

È una musica speciale e quando la incontri ti cambia la vita. Questo è quello che è successo a me. Ti avvicini al Gospel perché il suono e le voci, ti piacciono; se sei un musicista è probabile che tu, come primo approccio, ne sia attratto musicalmente, poi, però, come dico sempre durante i concerti, questo è un mondo non solo da cantare e da suonare, ma da scoprire.

Nella musica Gospel c’è un suono che è speciale e che viene dall’Alto, ne sono sicura e ti dico che non può venire da nessuna altra parte.

Noi crediamo molto in quello che cantiamo, nel Gospel c’è anche una componente di fede molto alta, quindi è un’emozione fortissima che ti arriva da Lassù, ti attraversa e noi ci sentiamo un po’ dei tramiti, coloro che la recepiscono e la trasmettono agli altri con il proprio canto.

Dicembre, un mese caldo per il Gospel, quali sono i vostri programmi?

Dicembre è un periodo ricco di eventi e di concerti. Ne abbiamo in programma il 17 e 18 nella basilica di San Lorenzo Maggiore avendo come ospite la cantante Karima, una delle voci più belle del panorama italiano.

Il 5 dicembre andremo a cantare per chi è meno fortunato di noi, in un’associazione che si occupa di minori oncologici, Il Coraggio dei Bambini, cercando di portare un messaggio di speranza a questi piccoli angeli e alle loro famiglie.

Infine, il 27 dicembre un altro appuntamento importante nel complesso monumentale di Santa Maria La Nova con il ‘Napoli Gospel Festival’ che esiste a Napoli da 25 anni e, anche in questa circostanza, avremo un ospite d’eccezione da Londra, Lurin e Cato.

Bei progetti, belle idee… quale messaggio volete trasmettere con la vostra meravigliosa musica?

Vorremmo far capire a tutti che non ci dobbiamo abbattere perché, ‘Better is yet to come’, il meglio deve ancora venire, quindi, sicuramente questo brutto momento che stiamo vivendo ce lo lasceremo alle spalle. Ci vorrà ancora un po’ di tempo ma i giorni migliori stanno per arrivare.

Non dobbiamo perdere la concentrazione e dobbiamo continuare ad avere fede, ne sono sicura, poiché so che Dio non ci mette mai davanti a dei percorsi che non possiamo affrontare e superare.

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Autore Antonella di Lello

Antonella di Lello, giornalista radiotelevisiva e sportiva, specialista in pubbliche relazioni. Etologa ed educatrice cinofila.