Rapiti 25 membri del personale e saccheggiati gli uffici
I ribelli Houthi dello Yemen hanno assaltato il 10 novembre la sede dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Sana’a e ne hanno saccheggiato gli uffici, sequestrando in tutto 25 membri del personale, per lo più guardie, che si trovavano all’interno.
Pochi giorni prima dell’incursione la milizia aveva rapito 3 dipendenti dell’Ambasciata statunitense a Sana’a, mentre circa tre settimane prima ne aveva rapiti altri 22, la maggior parte dei quali fa parte del personale di guardiania del compound.
Solo dopo essersi assicurato di aver messo fuori gioco la sicurezza, la milizia Houthi ha invaso l’edificio dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Sheraton Street nella capitale yemenita.
I miliziani filo iraniani, dopo aver fatto irruzione nell’Ambasciata degli Stati Uniti, hanno saccheggiato una grande quantità di attrezzature e rifornimenti.
Una fonte vicina alle famiglie dei rapiti ha riferito che venerdì scorso, 5 novembre, i miliziani hanno attaccato la casa di Abdel Moeen Azzan, ex dipendente dell’Ambasciata e coordinatore MBI a Sana’a, mentre era in riunione con i suoi amici e lo ha rapito insieme ai suoi due colleghi Jamil Ismail, l’ufficiale economico dell’Ambasciata, e Hisham al Wazir, un impiegato dell’Agenzia per lo sviluppo degli Stati Uniti, che fa capo al Dipartimento di Stato.
Autore Redazione Arabia Felix
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