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Yemen: caso attrice arrestata, il 7 novembre ultima udienza

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Entisar


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Gli avvocati dell’attrice Entisar al-Hammadi hanno respinto le accuse mosse dalla milizia Houthi senza prove legali esplicite

A 8 mesi di distanza dal suo arresto da parte delle milizie Houthi dello Yemen, un tribunale di Sana’a ha fissato la prossima udienza del caso dell’artista yemenita tra due settimane.

Secondo fonti per i diritti umani, il caso sarà discusso il 7 novembre e l’udienza potrebbe essere l’ultima.

Ciò è avvenuto dopo che i suoi avvocati hanno presentato le loro difese nella seduta precedente, che si è concentrata sul confutare le accuse fatte dal Pubblico Ministero, senza prove legali esplicite.

I legali dell’attrice hanno chiesto che le accuse di tipo morale, che non si basano su delle prove vengano ritirate, inclusa quella secondo cui Al-Hammadi avrebbe incitato ragazze sconosciute a prostituirsi e a compiere atti osceni, mentre avvocati e difensori dei diritti umani hanno descritto quello di Al-Hammadi come un processo farsa, sottolineando l’invalidità delle procedure di arresto e perquisizione degli imputati.

In una precedente dichiarazione, Human Rights Watch ha affermato che le autorità Houthi stanno processando ingiustamente la donna.

La giovane artista è stata rapita mentre era in viaggio con due colleghe e un amico per una sessione fotografica, il 20 febbraio scorso. Nata da padre yemenita e madre etiope, Al-Hammadi lavora come modella da 4 anni e ha recitato in due serie TV yemenite nel 2020.

Lo scorso maggio, l’organizzazione per i diritti umani Amnesty International ha dichiarato che Al-Hammadi è stata costretta a confessare diversi crimini, tra cui possesso di droga e prostituzione, evidenziando che il caso è stato segnato da irregolarità e violazioni.

L’organizzazione ha anche denunciato il fatto che l’autorità Houthi abbia costretto la Al-Hammadi a firmare un documento con gli occhi bendati durante l’interrogatorio.

Inoltre, organizzazioni internazionali e locali per i diritti umani affermano che almeno 300 donne e ragazze yemenite, comprese attiviste per i diritti umani e operatori di organizzazioni umanitarie, languono da anni in prigioni segrete degli Houthi.

Autore Redazione Arabia Felix

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