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Nozze di Don Jaime di Borbone e Lady Charlotte: amore e solidarietà

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Lady Charlotte Diana Lindesay-Bethun e Don Jaime di Borbone - ph Gresonline
Lady Charlotte Diana Lindesay-Bethun e Don Jaime di Borbone - ph Gresonline


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Il Regno delle Due Sicilie protagonista del matrimonio tra il Duca di Noto e la nobile scozzese

Sabato 25 settembre nella più grande delle isole italiane e del Mediterraneo, il Principe Don Jaime di Borbone delle Due Sicilie Duca di Noto, primogenito delle LL.AA.RR., il Principe Don Pedro, Capo della Real Casa delle Due Sicilie, e Donna Sofia Landaluce y Melgarejo, pronipote dei Duchi di San Fernando de Quiroga, e la nobile scozzese Lady

Charlotte Diana Lindesay-Bethun, figlia minore del sedicesimo Conte di Lindsay e di Lady Diana Mary Chamberlayne-Macdonald, Contessa di Lindsay, figlia di un gentiluomo della Regina, hanno suggellato la loro promessa d’amore eterno.

Una scelta dettata da più motivazioni, quella del capoluogo siciliano, non tanto e non solo logistiche, come la necessità di un aeroporto nelle immediate vicinanze e autobus per gli invitati provenienti da mezzo mondo, ma anche e soprattutto emotive e simboliche, come ci spiegava tempo fa il brillante e carismatico Presidente della Real Commissione per l’Italia e per San Marino del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machuca, che intervistammo in esclusiva in occasione dei 5 anni dalla dipartita terrena dell’Infante di Spagna, il Principe Don Carlos di Borbone, Gran Maestro della Sacra Milizia e nonno dello sposo.

L’attaccamento all’Italia, infatti, è sempre stato molto forte per tutta la famiglia reale, che, prima della pandemia, era solita visitare, con una certa frequenza, le città che un tempo avevano fatto parte del Regno.

Il legame con le tradizioni, la storia e la cultura dei luoghi, l’amore e il rispetto per gli illustri antenati che tanto avevano dato onore al territorio, sono sfociati, naturalmente, nella decisione di optare per Palermo, che, insieme a Napoli, è stata capitale del Regno delle Due Sicilie, e che con il suo splendore, la sua innegabile capacità di accoglienza, le sue bellezze storiche ed architettoniche, non poteva che contribuire alla magia di un giorno da favola.

Legame affettivo rinsaldato dal fatto che gli stessi bisnonni di Don Jaime, Henri di Francia e Isabelle del Brasile, si sposarono a Palazzo d’Orleans, a Palermo nel 1931.

I festeggiamenti, in realtà, non si sono concentrati nella sola data di sabato. La coppia, in compagnia di parenti, amici, aristocratici e figure di spicco in ambito internazionale, ha raggiunto Palermo qualche giorno prima, pernottando a Ville Igiea.

I 200 selezionatissimi ospiti soggiornavano in magnifici palazzi d’epoca, tra cui quello dei principi Alliata di Pietragliata. Tra di essi parenti blasonati del Regno di Spagna, capeggiati dai Borbone, gli Orlèans dalla Francia, gli Asburgo eredi dell’Impero d’Austria, i Borbone-Parma eredi del Granducato di Parma e Piacenza, i Sassonia-Coburgo-Gotha, Liechtenstein, i Bragança, oltre a diplomatici rappresentanti di diversi governi d’Europa ed esponenti del Vaticano.

Non potevano mancare, ovviamente, i Sindaci di Palermo e Monreale, Leoluca Orlando e Alberto Arcidiacono.

Il 21 settembre, salutando il Sindaco di Monreale in Palazzo di Città, che li ha accolti con gli onori del caso, Don Jaime ha sottolineato l’intento di rinsaldare il rapporto con il territorio dalla nobile storia e dall’identità artistico-culturale, con progetti solidali, mentre l’aristocratica si è detta rapita dalla luce della Sicilia, identificando Monreale come un luogo del cuore dove tornare spesso.

I due poi, hanno visitato il laboratorio di ceramica del maestro Nicoló Giuliano che ha donato loro una ceramica ritraente Re Guglielmo II della tradizione artigiana siciliana.

Uno dei primi incontri pubblici del Capo della Casa Reale, in compagnia della famiglia e della nuora, è avvenuto venerdì con Gaetano Armao, Vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e Assessore all’economia, che, a nome dei suoi corregionali e del Presidente Miccichè, si è detto felicissimo di ospitare a Palazzo Reale, che fu anche casa dei Borbone delle Due Sicilie, il ricevimento delle nozze di un discendente diretto dell’ultimo Re Francesco II.

La famiglia, di contro, ha diramato il seguente comunicato stampa:

Come annunciato pubblicamente nel maggio dell’anno 2020 – giusto assenso fornito dal Capo della Real Casa delle Due Sicilie S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone della DueSicilie e Orléans Duca di Calabria e Conte di Caserta, Gran Maestro dell’Insigne e RealeOrdine di San Gennaro e del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, etc. secondo le previsioni dei Regi Decreti del 1829 e del 1836 – si partecipa che oggi 25 settembre presso il Duomo di Monreale (Sicilia, Palermo) S.A.R. il Principe Don Jaime di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Noto, primogenito della LL.AA.RR. i Duchi di Calabria, contrarrà matrimonio con Lady Charlotte Diana Lindesay-Bethune, figlia minore del Rt.Honourable Lord James Randolph Lindesay-Bethune, XVI Conte di Lindsay, XVI LordParbroath, XXV Lord Lindsay of the Byres, XV Lord Kilburnie, Kingsburn and Drumry e diLady Diana Mary Chamberlayne-Macdonald Contessa di Lindsay.

Le nozze saranno benedette da Sua Em.za Rev.ma il Signor Cardinal Gerhard Ludwig MüllerDiacono del Titolo di Santa Agnese in Agone, Prefetto Emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede e Gran Priore del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Dopo la celebrazione seguirà un ricevimento in onore della LL.AA.RR. I Duchi di Noto presso il Palazzo Reale di Palermo, eccezionalmente ospitato per la sensibilità dell’On. Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.

La Famiglia Reale, grata per la calorosa accoglienza ricevuta e l’attenta disponibilità delle Istituzioni, esprime particolare gratitudine all’On. Gianfranco Micciché Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, all’On. Nello Musumeci Presidente della Regione Siciliana ed al Vice Presidente On. Prof. Gaetano Armao, al Sindaco di Palermo Prof. Leoluca Orlando, all’Arcivescovo di Monreale S.E.R. Mons. Michele Pennisi e al Sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, al Segretario Generale dell’Assemblea Regionale Siciliana Dott. Fabrizio Scimé e al Direttore Generale della Fondazione Federico II Dott.ssa Patrizia Monterosso.

Come avevamo accennato in un precedente articolo, le LL.AA.RR. sono state poi in visita alla Congregazione Segreta delle Dame dell’Aspettazione del Parto della Vergine Maria, Ente benefico costituito alla fine del XVI secolo da aristocratiche siciliane, attualmente noto come Congregazione delle Nobili Dame del Giardinello al Ponticello, che ha accolto Donna Sofia quale Dama d’Onore.

Tra i vari impegni istituzionali che si sono susseguiti, merita una particolare menzione un momento di grande impatto emotivo, espressione concreta dello strettissimo legame con l’ordine cavalleresco dedicato al Megalomartire, a sfondo cattolico cristiano, di natura assistenziale e sociale, che fa della beneficenza pensata e della solidarietà verso i meno fortunati i suoi punti di forza.

Alla vigilia del matrimonio, infatti, Don Pedro, Donna Sofia, i loro figli e la futura principessa, si sono recati in visita all’Ente religioso, accolti dal responsabile, Padre Salvatore Fiumanò, che ha mostrato loro i locali del luogo di accoglienza, non mancando di sottolineare quanto l’emergenza sanitaria abbia acuito le necessità delle mense di carità.

Si è deciso, quindi, che per un intero mese, venga offerto un pasto speciale agli ospiti dell’Istituto ‘Boccone del Povero’ di Palermo e dell’associazione ‘Centro La Tenda Onlus’ di Napoli.

Organizzazione non facilissima quella del matrimonio, complice anche il notevole apparato di sicurezza e protezione messo in atto prima all’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’ – Punta Raisi di Palermo, che mai si era potuto vantare del passaggio di tanti reali e nobili passeggeri, e poi dalle Forze dell’Ordine e della Polizia Municipale di Monreale, coadiuvati dalla Protezione Civile Evergreen, in barba a luoghi comuni e ignoranza.

Per tutta la durata dell’evento piazza Vittorio Emanuele e piazza Guglielmo II a Monreale sono state inaccessibili con divieti di sosta e obblighi per gli automobilisti. Lo stesso Duomo, per motivi di sicurezza, è stato chiuso al pubblico dal 24 al 25 sera.

Moltissimi curiosi, assiepati dietro le transenne fin dal primo mattino, nonostante le alte temperature che ancora vigono nella meravigliosa Sicilia, hanno accolto con gioia ed allegria la felice compagnia arrivata in città dopo un tratto in pullman da Palermo, insieme alla sposa, ai testimoni e alle damigelle.

Colori e calore umano sono stati elementi caratterizzanti della giornata, nonostante mascherine e Green Pass. Eleganti vestiti in seta, motivi floreali, immancabili cappellini, scialli per signore e tight, morning dress e kilt per i gentiluomini, per omaggiare le origini della sposa.

L’affascinante Don Jaime, visibilmente emozionato, è giunto puntualissimo in auto con l’elegantissima madre.

E infine lei, l’indiscussa protagonista, avvolta in un’incantevole nuvola di pizzo, creazione di Phillipa Lepley, con ricami color avorio duchess satin, lunghissimo velo bianco con strascico e pregiata tiara di famiglia del XIX secolo in perle e diamanti, su di una romantica carrozza condotta da quattro cavalli bianchi, è entrata da via Benedetto D’Acquisto nella blindatissima piazza intorno alle 10:30 in compagnia del padre, che indossava un gilet tartan verde e grigio, tinte del clan di famiglia, mentre il soave suono delle cornamuse, ennesimo riferimento alle radici familiari, contribuiva a rendere magico quello che, a tutti gli effetti, è e resta il matrimonio dell’anno.

A benedire l’unione nell’incantevole Duomo di Monreale dedicato a Santa Maria Nuova, dal 2015 Patrimonio dell’umanità nell’ambito dell’itinerario arabo-normanno di Palermo, Cefalù e Monreale, Sua Eminenza Reverendissima il Cardinal Gerhard Ludwig, che dal 2012 al 2017 fu nominato prefetto della congregazione per la dottrina della fede da Papa Benedetto XVI e Gran Priore del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, di cui Don Pedro, attualmente, è Gran Maestro, che ha officiato la messa in inglese.

Agli ospiti è stato fatto trovare, adagiato sulle sedie, un libretto, sempre in lingua inglese, per seguire la cerimonia, e un ventaglio per difendersi dal caldo, entrambi con lo stemma della casata reale.

Libretto e ventaglio ph Real Circolo Francesco di Borbone
Libretto e ventaglio ph Real Circolo Francesco di Borbone

A tutti è stato fatto veto di pubblicare sui social network le immagini e i video realizzati con gli smartphone, dato che la coppia rifugge la vita da rotocalco e preferisce una condotta sobria.

Particolarmente intenso il momento del consenso con l’unico velo bianco disteso sulle braccia degli sposi dai testimoni, ad indicare d’essere una sola carne, e quello della caparra del matrimonio, “las arras matrimoniales”, quando Don Jaime, posando 13 monete d’oro nelle mani della sposa, ha manifestato il consenso e la condivisione coniugale.

Dopo la cerimonia religiosa, gli sposi, traboccanti di emozione, sono saliti insieme sulla carrozza per salutare la folla festante e ringraziare per la dolce partecipazione.

Raggianti i genitori della coppia.

Donna Sofia e Don Pedro - ph Jacopo Fronzone
Donna Sofia e Don Pedro – ph Jacopo Fronzone

Ad aprire il corteo nuziale Don Pedro, impeccabile nella sua magnifica mise, insieme alla consuocera, con indosso un bellissimo abito azzurro, poi Donna Sofia in uno stupendo lungo abito rosa e la tradizionale mantiglia nera, che ha lasciato la chiesa al braccio di James Randolph Lindesay-Bethune.

Quindi Donna Anna, la vedova di Don Carlos, in un delizioso abito verde chiaro, ha sfilato insieme al secondogenito S.A.R. il Principe Don Juan di Borbone delle Due Sicilie, infine, la nonna della sposa, Mrs. Nigel Chamberlayne-Macdonald, seguiva accompagnata da Lord William James Lindesay-Bèthune, Visconte di Garnock.

Si è quindi rientrati a Palermo per un cocktail nei giardini di Palazzo Reale e successivo pranzo. In serata, la cena a Palazzo Mazzarino.

Mirata la scelta delle tappe del viaggio di nozze, si spera nel più assoluto anonimato, per preservare la privacy dei neo coniugi: città della Sicilia e della Campania, toccando qualche borgo della penisola, a suggellare, ancora una volta, l’intenso legame dei Borbone con quello che un tempo era il Regno delle Due Sicilie.

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Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.