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‘Jonoj’ a Classico Contemporaneo

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Jonoj - Le Sedie


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In scena il 29

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa di Hermes Comunicazione.

Nell’ambito di Estate a Napoli 2016 dal 17 al 30 agosto si terrà la rassegna teatrale ‘Classico Contemporaneo’ III edizione, direzione artistica Gianmarco Cesario e Mirko Di Martino, organizzazione Teatro dell’Osso in collaborazione con Aries Teatro ed Eventi.

Il tredicesimo appuntamento nel Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore, Napoli, lunedì 29 agosto, ore 21:30 con ‘Jonoj’, dai classici del teatro non sense, con Roberto Ingenito e Adelaide Oliano. Adattamento e regia Victoria DeCampora, Roberto Ingenito, Adelaide Oliano. Produzione Subeventi Pompei

Il nostro allestimento potrebbe essere definito una passeggiata acrobatica sulle sedie.
Due vecchi aspettano il loro pubblico invisibile, hanno un messaggio che salverà l’umanità. I due vecchi sono però anche due attori, e di pubblico ce n’è in effetti uno reale, presente. Di qui l’ambiguità, la confusione, l’accavallamento, citano Ionesco più che metterlo realmente in scena.

La loro realtà coincide con quella dei personaggi che interpretano, le musiche sembrano quasi una citazione ulteriore dei testi. I due giocheranno con ‘Le Sedie’ fino a che le sorti non coincideranno totalmente nella morte, cioè nella fine dello spettacolo.
Il riadattamento è stato curato durante l’allestimento attraverso una scrittura scenica, attraverso le improvvisazioni degli attori, attraverso l’ascolto delle musiche.
Musiche che sono diventate parte della drammaturgia, che hanno valorizzato e non sostituito il testo.

In una lettura più attenta dell’originale ‘Le Sedie’ di Jonesco abbiamo colto un aspetto che in un primo momento ci era sfuggito: l’eleganza. L’atmosfera di Parigi negli anni cinquanta, intrisa di cultura, di vivacità, di memoria; di Parigi che risorge dolorosamente, ma anche con ironia e compostezza dalle macerie della guerra.
I recenti e drammatici attentati terroristici, accaduti nel pieno del nostro lavoro e quando avevamo già imboccato questa strada, hanno rafforzato l’idea di un omaggio alla cultura europea decadente e nostalgica.
Abbiamo evitato, per quanto possibile, l’indulgenza al grottesco, privilegiando sempre l’ironia, la leggerezza, il gioco sul teatro.
Victoria DeCampora