Home Rubriche Pensieri di un massone qualsiasi Massoneria: lettera aperta ad un fratello in crisi

Massoneria: lettera aperta ad un fratello in crisi

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Massoneria


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I massoni avrebbero de facto premuto inconsapevolmente il pulsante di autodistruzione dell’Ordine.
Alain Bauer – Le crépuscule des frères: La fin de la franc-maçonnerie ?

La massoneria nacque per essere un’avanguardia spirituale dell’umanità: oggi rischia di costituire un anacronistico fardello piuttosto che un motore  evolutivo.
Hermeticus – Le dieci porte

Caro Fratello, mi ricollego alla tua chirurgica e inoppugnabile frase di risposta al Fratello V.:

Lo stesso eggregore non può contenere anelli della catena contrari alle sue energie.

Scusa la fraterna franchezza ma gli iniziati di livello come te, dopo aver esposto certe condivisibili riflessioni, per coerenza, dovrebbero trarre decisioni concrete ed operative.

È auspicabile che le “Massonerie” più note entrino gioiosamente in una fase di crisi e di elaborazione profonda. E comincino seriamente a sciacquare i propri panni in Arno. Soprattutto nei piani alti, anche se i veri piani alti della Massoneria sono le singole Logge, non le Gran Logge.

La Massoneria è una scuola iniziatica ma, salvo eccezioni, oggi il suo “corpo docente” è in condizioni miserabili. Soprattutto considerando che in una scuola esoterica non contano le chiacchiere o le lezioni teoriche ma principalmente gli esempi reali, operativi.

I comportamenti di vita che ogni “semplice” fratello più anziano testimonia a se stesso e offre come modello ai neofiti. Come un buon padre dovrebbe sempre fare nei confronti dei figli. Ma la classe attualmente dominante, in palese, speculare contrasto con tanti, impagabili e meravigliosi fratelli, lo sai meglio di me, è composta da una schiera di falliti, arrivisti, piccoli burocrati, narcisisti, carrieristi, borghesucci e malati di “grembiulite“.

È ora che le Massonerie storiche passino dalle parole ai fatti. Altrimenti nei prossimi decenni verranno obliate dalla storia. Cambiare è faticoso. L’ignoto spaventa. Si sa. Il nostro inseparabile guardiano della soglia è sempre in agguato per impedirci, attraverso infinite e “loiche” resistenze, di trascendere il nostro ego malato. Così, per effetto di distoniche sommatorie eggregoriche, anche certe nobili Istituzioni si ammalano. E, di fatto, si oppongono a quell’ineludibile processo di pulizia, di riforma e di rinnovamento che da tempo percorre l’underground massonico.

I temi in agenda sono sempre gli stessi. Ne ho parlato tante volte ma vale la pena di ricapitolarli. Il risveglio iniziatico al centro della mission, un’attenta selezione dei bussanti, l’eliminazione di appannaggi da Amministratore Delegato perché l’iniziazione e il sacro non sono merci, l’abbattimento di ogni opprimente burocrazia, il recupero reale della sovranità della loggia, la libertà di rinnovamento rituale, il tema centrale dell’operatività massonica, (conta ciò che sei non ciò che dici), l’applicazione concreta del principio di Fratellanza Universale, con possibilità di “circolare” liberamente come visitatori nei vari Ordini, al di là dei riconoscimenti ufficiali.

C’è chi questo straordinario lavoro lo sta già facendo con umiltà e senza proclami. Nel segreto sperimentale di nuove catene iniziatiche. Ma i cosiddetti “big” non si accorgono o non si vogliono accorgere di niente e la maggioranza dei Fratelli da loro “amministrati” – che volgarità! – continuano a vivere nelle zone confortevoli di sedi comode e/o prestigiose, suonando la lira delle solite mito-storie auto gratificanti. Facendo tanti bla bla intorno a dibattiti culturali, o pseudo tali, imperniati su temi (profani) di ogni tipo. Dall’epigenetica, agli UFO, fino alle imprese di d’Annunzio e all’esoterismo dei Puffi.

 

Autore Hermes

Sono un iniziato qualsiasi. Orgogliosamente collocato alla base della Piramide. Ogni tanto mi alzo verso il vertice per sgranchirmi le gambe. E mi vengono in mente delle riflessioni, delle meditazioni, dei pensieri che poi fermo sul foglio.