Un rapporto sui diritti umani documenta uccisioni, rapimenti, sfollamenti, privazione dell’istruzione, reclutamento e impedimento dell’accesso a cure mediche, cibo e acqua
Una rete yemenita per i diritti umani ha documentato 20.977 casi di abusi sui minori in Yemen, oltre allo sfollamento di oltre 43.000 bambini da parte delle milizie Houthi, nel periodo da gennaio 2017 a marzo 2021.
Un rapporto pubblicato dalla Rete yemenita per i diritti e le libertà affermava che queste violazioni commesse dalle milizie Houthi contro i bambini in Yemen variavano tra uccisioni e ferimenti, rapimenti, sfollamenti, privazione dell’istruzione, reclutamento, impedimento dell’accesso alle cure, cibo e l’acqua, a causa dell’assedio, dell’uso eccessivo della forza e dell’uso di mine nelle strade pubbliche e nelle scuole.
Il team ha monitorato 1.343 casi di uccisioni extragiudiziali di bambini, inclusi 31 neonati, e ha indicato che 103 bambini sono stati massacrati a causa di cecchini, 287 sono periti a seguito di proiettili indiscriminati su quartieri residenziali, 136 sono deceduti a causa delle mine, oltre a 146 casi di morte a causa di soppressioni di massa, 298 casi di ferimento in sparatorie e 342 morti per l’assedio imposto dalle milizie, la mancanza di ossigeno e medicine e la chiusura di ospedali e strutture sanitarie.
La rete ha anche documentato 1.716 bambini che sono stati uccisi negli scontri armati mentre combattevano nelle file del gruppo Houthi dopo che le milizie li hanno spinti sui fronti di combattimento.
Il documento, inoltre, cita la testimonianza di alcune delle famiglie che il team ha intervistato su come le milizie Houthi usano molti mezzi per reclutare i giovani, forse i più importanti dei quali sono il lavaggio del cervello, l’offerta di lavoro e di certificati scolastici facili approfittando del deteriorarsi della situazione economica delle famiglie, oltre alla coscrizione forzata imposta dalle milizie ad alcune tribù.
Autore Redazione Arabia Felix
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