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Felicori e Capaccioli: doppia celebrazione per le ‘campagne di Russia’

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Massimo Capaccioli e Mauro Felicori


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Serata speciale sotto le stelle tra arte e astronomia all’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere

Riceviamo e pubblichiamo.

Dall’astronomo iracheno Ali Talib alla linguista russa Marina Dzhagaryan, c’è stato un parterre internazionale all’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere per la serata sotto le stelle tra arte e astronomia ideata e organizzata dall’Arena Spartacus, in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli ed il Comune di Santa Maria Capua Vetere, per celebrare le ‘campagne’ di Russia dell’astronomo Massimo Capaccioli e del direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori.

Quest’ultimo, reduce dalla spedizione culturale a San Pietroburgo per promuovere un’importante collaborazione con l’Hermitage Museum, è stato celebrato con una torta che raffigurava l’ultimo dei successi di comunicazione di questo suo primo anno, nemmeno ancora concluso, alla guida della Reggia di Caserta: l’accordo con Autostrade per l’Italia per una nuova cartellonistica per i turisti specificamente dedicata al complesso vanvitelliano sulla A1 “Milano-Napoli” e sulla A30 “Caserta-Salerno”.

Massimo Capaccioli, per molti il più importante astronomo del mondo, basti pensare, tra le sue tante imprese scientifiche, alla realizzazione del più potente telescopio del mondo all’interno dell’Osservatorio astronomico cileno del Paranal, era, invece, il festeggiato speciale per la sua seconda laurea honoris causa in Astrofisica in Russia.
Stavolta, dopo il riconoscimento del 2010 nella prestigiosa “Lomonosov Moscow State University”, ad inserirlo nel proprio corpo docenti come professore onorario è stata l’Università di Dubna, la città della fisica, celebre in tutti il mondo per gli studi sull’atomica ed in particolare in Italia per l’adozione del fisico Bruno Pontecorvo, allievo di Enrico Fermi, divenuto nell’ex Unione Sovietica, Bruno Maksimovič Pontekorvo, Premio Stalin nel 1953 per lo studio sui neutrini e membro della prestigiosa Accademia delle Scienze dell’URSS.

A tributare il proprio omaggio a Massimo Capaccioli e Mauro Felicori, all’Anfiteatro Campano c’erano, tra gli altri, il Pro Rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli, Rosanna Cioffi, il direttore del Dipartimento di Matematica e Fisica della Seconda Università degli Studi di Napoli, Antonio D’Onofrio, il segretario generale dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, Marta Herling, i fondatori di “Amico Bio – Arena Spartacus”, Enrico Amico e Bruno Zarzaca, il fondatore de “Il Demiurgo”, Francescoantonio Nappi, il presidente dell’Associazione Nazionale per l’Agricoltura Biodinamica, Carlo Triarico, numerosi accademici campani come Gennaro Carillo, Luigi Mansi e Paolo Giordano, e l’astronomo Massimo Dall’Ora, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, che ha guidato al telescopio l’osservazione notturna delle stelle per le centinaia di persone intervenute alla serata.

Il legame speciale tra Massimo Capaccioli e la città di Spartaco

Ma soprattutto per celebrare anche “l’appartenenza adottiva” di Massimo Capaccioli alla città di Santa Maria Capua Vetere c’era l’intera rappresentanza femminile della nuova giunta del sindaco Antonio Mirra, con il vicesindaco Assunta Amelio, e gli assessori Rosida Baia e Mariarosaria Giuliano.

Maremmano di Castel del Piano, Grosseto, classe 1944, Massimo Capaccioli, per anni faro accademico degli studi di astronomia all’Università di Padova, ha deciso infatti, fin dagli inizi degli anni ’90, di eleggere la Campania a sua dimora adottiva guidando per vent’anni l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte e trasferendo il suo insegnamento di professore ordinario di astronomia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove oggi è professore emerito. Ma soprattutto, dopo la conclusione della sua esperienza alla direzione dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, che è stata anche la sua casa per vent’anni ricchi di animazione scientifica e culturale della città, Massimo Capaccioli ha scelto negli ultimi anni come sua dimora quella che lui ricorda essere la “città di Spartaco e di Annibale”, Santa Maria Capua Vetere, dove vive a due passi dall’Anfiteatro Campano, impegnato spesso prima persona in numerose attività di valorizzazione di uno dei siti archeologici più belli del mondo.