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Lombardia, inibita la caccia solo in otto nuovi valichi montani

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Caccia


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Consiglio regionale recepisce sentenza del TAR

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

Saranno solo otto i nuovi valichi montani lombardi dove non si potrà più cacciare. Lo ha stabilito oggi, 18 maggio, il Consiglio regionale approvando una proposta di atto amministrativo che ha visto come relatore il Consigliere Segretario Giovanni Malanchini.

Sottolinea Malanchini:

Recependo le indicazioni del TAR abbiamo individuato e approvato un provvedimento equilibrato che costituisce un giusto riconoscimento delle esigenze dei cacciatori e che valorizza soprattutto la grande funzione di tutela e salvaguardia ambientale degli stessi cacciatori.

Saranno così interdetti all’attività venatoria solo otto nuovi valichi, a fronte di richieste di gruppi politici come il Movimento 5 Stelle che voleva estendere il divieto di caccia ad una trentina di altri valichi nelle province di Bergamo, Brescia, Lecco e Pavia.

I nuovi valichi dove non si potrà praticare l’attività venatoria sono:
Bocchetta di Chiaro, fra le Province di Como e Sondrio;
il Passo del Giovo, fra Brescia e Bergamo;
il Passo Ca’ San Marco, fra Bergamo e Sondrio;
in provincia di Bergamo il Passo della Manina, il Passo Portula, il Passo Val Sanguigno, il Giogo della Presolana e il Passo del Vivione.

La decisione è stata ratificata a seguito di un ricorso della Lega per l’abolizione della caccia, LAC, accolto con apposita sentenza del TAR che ha precisato come questi valichi montani

costituiscono luoghi di passaggio obbligato per molte specie di uccelli, quindi sul loro territorio, per preservare l’equilibrio faunistico, è inibita la caccia.