Analogo destino per il padre che faceva il suo stesso lavoro
Un operaio yemenita addetto allo sminamento è deceduto, il 24 aprile, mentre lavorava per rimuovere le mine piantate dalla milizia Houthi, ad ovest di Marib, dopo che suo padre ha perso la vita in un incidente analogo.
L’organizzazione “Landmine Monitor” yemenita ha riferito che un lavoratore nel campo dello sminamento, Raheeb Muhammad Abu Alba, è stato ucciso da una mina Houthi mentre lavorava per rimuovere le mine piantate dalla milizia Houthi nella zona di “Kassara” nel governatorato di Marib.
Il padre di Raheeb è stato ucciso in un incidente analogo il 19 gennaio 2017, mentre stava rimuovendo le mine piantate dagli Houthi a Tabat Al-Dawa nel distretto di Nihm, ad est della capitale, Sana’a.
Il Direttore del National Mine Action Program in Yemen, il Henerale di brigata Amin Al-Aqili, ha stimato che le mine Houthi sono costate la vita a più di 8mila civili, tra cui bambini, donne e anziani, nonché 61 lavoratori nel programma nazionale di sminamento oltre a provocare un gran numero di feriti.
Le mine hanno anche causato la morte di 5 esperti internazionali che lavorano nel progetto saudita per eliminare le mine nello Yemen, Masam.
La milizia Houthi è considerata una di quelle che usa più mine al mondo. Sono soliti utilizzare una vasta gamma di ordigni esplosivi e tattiche di mimetizzazione. Per questo lo Yemen oggi è classificato come il Paese più contaminato da esplosivi al mondo, secondo un recente rapporto del progetto saudita per eliminare le mine nello Yemen “Masam”. Si stima che più di due milioni di mine siano state piantate in Yemen.
L’uso delle mine è limitato esclusivamente alla milizia Houthi, poiché i rapporti indicano che ci sono più di due milioni di mine terrestri piantate dagli Houthi in più di 15 Governatorati yemeniti, di tutti i tipi: anti-veicolo, anti-uomo, mine marine, la maggior parte delle quali sono miniere prodotte o importate e che sono state sviluppate localmente per esplodere con meno peso.
Autore Redazione Arabia Felix
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