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Yemen: modella in mano a Houthi minaccia sciopero della fame

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Entisar


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Due mesi dopo essere stata rapita e detenuta in una prigione a Sana’a Intisar Al Hammadi minaccia sciopero della fame

Circa due mesi dopo il suo rapimento e la detenzione in una prigione a Sana’a, la milizia Houthi dello Yemen ha rifiutato di portare la modella e attrice yemenita Intisar Al-Hammadi davanti al Pubblico Ministero.

L’avvocato e consulente legale dell’artista, Khaled Al-Kamal, ha confermato che la sua cliente non è stata portata davanti al Pubblico Ministero nonostante l’apertura di un’indagine sul caso nella data prevista del 18 aprile.

Secondo quanto segnalato dalla piattaforma “Yemen Future“, Al-Kamal ha affermato che il PM che indaga sul caso

Ha deciso di chiedere il parere del Procuratore capo, denunciando il comportamento del Direttore della prigione centrale di Sana’a, gestita dagli Houthi, a causa del suo rifiuto di portare la nostra cliente Intisar con il resto degli imputati.

Il 20 febbraio scorso in un posto di blocco della milizia filo iraniana a Shamlan, ad ovest di Sana’a, Al Hammadi, attrice drammatica e giovane modella di padre yemenita e madre etiope, è stata arrestata. Il destino della giovane donna da quella data è rimasto sconosciuto prima del lancio di una diffusa campagna la scorsa settimana per chiederne aggiornamenti sulla sua situazione.

Al-Kamal ha spiegato di aver contattato in prigione l’artista, sorpresa di non aver ricevuto alcun avviso di presentarsi alla procura domenica. A quel punto la modella ha annunciato la sua intenzione di avviare uno sciopero della fame.

Al-Kamal ha rinnovato l’appello al Pubblico Ministero, per l’immediato rilascio dell’artista e dei colleghi, dopo aver limitato la loro libertà in custodia cautelare per un periodo più lungo di quanto consentito dalla legge.

L’Associazione delle madri ha ricevuto una comunicazione in cui si afferma che Al-Hammadi era detenuta senza giustificazione legale, osservando che l’autorità carceraria Houthi non ha consentito né alla famiglia né al suo legale di incontrarla, cosa che è considerata un palese abuso e una violazione dei suoi diritti civili e legali.

Rapporti internazionali e testimonianze di donne aggredite hanno confermato che gli Houthi hanno rapito centinaia di donne yemenite con accuse pretestuose, seguite da violenze, stupri e riprese delle vittime per ricattarle, sotto la supervisione degli elementi delle cosiddette “Zainabiyat”.

Autore Redazione Arabia Felix

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