Disponibile dal 15 aprile
Riceviamo e pubblichiamo.
Andrea Ra da oltre 20 anni è conosciuto da tanti come il “Les Claypool italiano” ed è sicuramente il cantautore più alternative rock attualmente in circolazione.
Cantante, bassista, produttore e musicista romano che venerdì 26 marzo è tornato sulle scene musicali con il nuovo singolo ‘Mi vuole sigillare (Gates)’, primo di una serie che anticipa l’album, a cui ha fatto seguito la pubblicazione del video il 15 aprile 2021.
Si ripresenta con un progetto unico insieme al prodigioso batterista e polistrumentista James Rio, figlio 19enne dello stesso Andrea e del quale già molto si parla nell’ambiente rock e metal dopo 5 anni di intensa attività live. Una coppia padre – figlio che rende unica e folle una proposta che si pone in diretto contrasto con un mercato musicale sempre meno propenso a sperimentare linguaggi diversi dalle mode del mainstream.
In ‘Mi vuole sigillare (Gates)’, le tematiche attuali della situazione pandemica e finanziaria, sono solo lo spunto iniziale di una lunga narrazione che prenderà forma all’interno del concept album di cui farà parte. Tematiche descritte non solo attraverso un testo distopico, surreale e volutamente provocatorio ma anche e soprattutto calcando la mano su una coerenza musicale e stilistica inedita in questa Italia anestetizzata nell’overdose di trap e pop, in cui Andrea Ra si conferma l’alfiere indiscusso dell’alternative/rock. Unico cantautore oggigiorno che può permettersi di viaggiare a certi livelli tra rock e metal e che non teme di utilizzare cambi di bpm e alternanze tra tempi pari e dispari in 7/4.
In ‘Mi vuole sigillare (Gates)’ Andrea Ra veicola l’instabilità e l’isteria di un momento storico tanto confuso quanto drammatico, unendo la forza del testo all’esplosiva originalità della musica. Un tappeto sonoro proprio di un certo Metal/Prog percussivo che differenzia Andrea Ra da tutti quei colleghi e band che appaiono “Rockettari nel look” ma “Poppettari nei suoni”.
A livello testuale la superficie presenta una forte ironia che prende spunto dalle astruse tesi di Roberto Petrella veicolate in questi mesi nella trasmissione La Zanzara condotta da Giuseppe Cruciani. Un punto di partenza ironico quindi propedeutico a veicolare una riflessione amara e a descrivere un mondo molto più complesso ed articolato di una società impazzita sull’orlo di una crisi di nervi e che sta generando tutta una serie di conseguenze altrettanto gravi.
Una società governata da oligopoli ristretti pronti a tutto pur di mantenere intatto il potere attraverso l’informazione, il caos, il terrore e la paura. Una società che da una parte bombarda d’ansia i cittadini attraverso una “Information Overload”, dall’altra addormenta le menti di milioni di persone assopite davanti alla TV e ai social.
Realtà e finzione che si fondono e confondono e che sono raccontati da un punto di vista esterno. Volendo sintetizzare il testo è essenzialmente uno schizzo surreale dell’assurda normalità che stiamo vivendo. Quella folle realtà che sta generando conseguenze irreversibili sia in termini materiali che psicologici. Una gestione che sempre più utilizza il potere per punire e non per guarire.
Punizioni che toccano soprattutto la sfera emotiva e che vedono la Cultura come la vittima sacrificale prediletta. La pandemia ha fatto piombare in una crisi nera le attività legate al mondo dello spettacolo a 360 gradi. Gestori dei locali live con serrande “Sigillate” stanno lottando e resistendo contro tutto e tutti. Questo è il senso del ‘Mi vuole sigillare’.
Un mondo senza musica fa “male”. Un mondo senza quella musica che non a caso Corrado Malanga ci dice infastidisca tanto i grigi & co. Sono davvero pochi gli artisti che come Andrea Ra denunciano attraverso la propria musica tutto questo e, soprattutto, lo fanno senza compromessi, con la lingua del Rock, quello vero.
La mancanza di aggregazione sociale culturale ha solamente acuito la disperazione di milioni di persone distratte fuori e distrutte dentro. I danni psicologici inferti da questa reclusione forzata e le problematiche economiche di milioni di persone sprofondate nella povertà avranno degli strascichi lunghi e forse più dannosi degli effetti a breve termine del virus stesso. Virus la cui esistenza non è mai stata negata da Andrea Ra.
Semmai c’è una critica alla gestione che ha reso troppi vantaggi solo alle lobby finanziarie e di potere che da sempre sono troppo distanti dai bisogni del popolo. Per molti la figura di Gates è l’esemplificazione di quel mondo cinico ed iniquo dietro al quale si cela una rete di fitti misteri legati anche a un fantomatico connubio extraterrestre. Altri affermano l’esatto contrario innescando un meccanismo di negazionismo bilaterale.
Sullo sfondo il Gruppo dei Trenta, il Bilderberg e il Grande Reset all’interno di un “Truman show” le cui impalcature si stanno velocemente sgretolando sotto la lente invasiva di un grande occhio che tutto vede e tutto controlla.
Biografia:
Bassista, cantante, songrwriter, musicista, produttore con una laurea in lingue e letterature scandinave e una tecnica strumentale inimitabile. Dopo oltre 25 anni di carriera e una parallela attività da session man con tanti artisti nazionali ed internazionali, – Giuliodorme, Diaframma, Piotta, Daniele Groff, Gazebo, Ratti della Sabina, Brusco, Damo Suzuki, La Batteria, Fabrizio Moro -, Andrea Ra al momento è sicuramente il cantautore più Rock/ Alternative in circolazione.
Ad ogni modo la ricerca strumentale continua, unita ad un’originalità e coerenza quasi al limite dell’autolesionismo, ha fatto di lui un Artista di grande livello e uno dei bassisti più innovativi e quotati a livello nazionale tanto da essere Premiato al MEI nel 2017 come Miglior Bassista Italiano Alternative.