In tempo di Covid sospendere le procedure di distacco, limitazione o riduzione di flusso per morosità, programmate dal gestore
Riceviamo e pubblichiamo.
L’Associazione Codici, in occasione della Giornata dell’Acqua, torna a chiedere ufficialmente ad Acea Ato 5 S.p.a. di sospendere le procedure di distacco dei contatori e di riduzione del flusso di acqua potabile alle utenze domestiche.
Il servizio idrico ai tempi del Coronavirus impone una gestione etica, con la massima attenzione per le fasce più deboli di utenza.
Questa la premessa degli avvocati Giammarco Florenzani ed Angelo Terrinoni, rispettivamente Presidente Provinciale e Responsabile per il servizio idrico dell’Associazione Codici.
Continuano i due rappresentanti dell’associazione dei consumatori:
Per questo bisogna sospendere, fino al termine del periodo di emergenza sanitaria, le procedure di distacco, di limitazione o riduzione di flusso per morosità, programmate dal gestore.
Procedure attivate anche in queste settimane in cui la Provincia è in zona rossa, come ci raccontano le tante segnalazioni pervenute dagli utenti ciociari, che ci sembrano in contrasto con le linee guida del Ministero della Salute che indicano proprio nell’adeguato utilizzo di acqua per il lavaggio delle mani e per l’igienizzazione dei locali pubblici e privati “la chiave per prevenire l’infezione”.
Visto che parliamo di salute pubblica e di un’efficace contrasto della diffusione del Covid-19, crediamo che debbano intervenire anche il Prefetto e le altre autorità competenti.
A partire dai Sindaci, che inspiegabilmente hanno fatto mancare il numero legale nel corso dell’ultima assemblea del servizio idrico nel momento in cui andava affrontato il punto all’ordine del giorno riguardante le procedure di distacco nel periodo di emergenza.
Ai Comuni in particolare chiediamo di attivarsi per concordare con Acea Ato5 spa procedure rispettose della normativa sulla privacy per comunicare le liste di utenze non disalimentabili, come quelle in cui risiedono persone invalide, disabili o sottoposte all’isolamento perché risultate positive al Covid-19.