Il Consiglio di sicurezza ha chiesto agli Houthi un cessate il fuoco e di lavorare con l’inviato speciale delle Nazioni Unite senza precondizioni
Nei giorni scorsi, le milizie sostenute dall’Iran hanno intensificato i loro attacchi missilistici e con droni bomba contro obiettivi civili e infrastrutturali in Arabia Saudita.
Questi attacchi hanno ottenuto la condanna da diversi Paesi arabi e occidentali, che, nel denunciarne la natura terroristica, hanno sottolineato il loro sostegno al Regno.
Oggi, 18 marzo, si è espresso a proposito anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che in una dichiarazione ha affermato che l’escalation militare a Marib minaccia un milione di sfollati yemeniti.
I Paesi membri hanno anche rimarcato la necessità di fermare l’incremento degli Houthi e hanno condannato il loro uso di bambini a Marib. Hanno espresso la loro preoccupazione per gli sviluppi militari in altre parti dello Yemen e per la mancanza di progressi nel processo di pace che potrebbero essere sfruttati dai terroristi.
I Paesi membri del Consiglio di Sicurezza hanno chiesto un cessate il fuoco agli Houthi e di collaborare, senza precondizioni, con l’inviato speciale delle Nazioni Unite. Hanno inoltre espresso la loro preoccupazione per il deterioramento della situazione economica e umanitaria e hanno sottolineato l’importanza di facilitare gli aiuti umanitari e il movimento delle navi di rifornimento al porto di Hodeidah.
La milizia Houthi ha respinto la proposta di soluzione al conflitto avanzata dall’inviato statunitense nello Yemen, Tim Lunderking, descrivendola come inaccettabile, nonostante gli Stati Uniti abbiano presentato un piano con meno richieste rispetto a quello dell’inviato dell’ONU, Martin Griffiths.
Autore Redazione Arabia Felix
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