Convivium: oggi più che mai è quello di cui tutti abbiamo bisogno.
In uno scenario che ci propone da più di un anno la pandemia, che ci ha obbligato al distanziamento sociale, all’isolamento totale, che ha sconvolto totalmente le nostre abitudini, il nostro stile di vita, che ci fa vivere dei ricordi del pranzo della domenica con amici e parenti.
Scene che oggi rivediamo solo nei film, ma che in fondo al cuore desideriamo solo rivivere quanto prima.
Se sei napoletano poi la sofferenza è maggiore, sia perché la cucina della tradizione propone una varietà infinita di ricette e ogni occasione è buona per prepararne una, sia perché a Napoli i pranzi della domenica sono per antonomasia lunghi e luculliani, e perché c’è sempre qualcuno che si aggrega all’ultimo minuto facendo aumentare il numero dei commensali velocemente.
La solitudine a tavola è ancora più difficile da digerire, ecco allora che durante questo lungo lockdown è tornato in auge quell’arcano del cibo come elemento culturale. Quegli alimenti che hanno una storia secolare, diventati testimoni di tradizioni che hanno dato vita a ricette ripetute di anno in anno.
Si mangia insieme per festeggiare qualcosa, anche semplicemente per onorare la famiglia tra le mura di casa. Attorno al tavolo si assaggia, si degusta, si sperimenta e si dialoga; il cibo e i suoi sapori sono trasmettitori di saperi e di storie. Il cibo come unione fra tradizione e innovazione, un ponte tra il passato e il futuro. Dentro al cibo e attorno alla tavola ci sta il mondo.
A tavola si insegnano le buone maniere, si educa a non sprecare, al rispetto della persona più grande e alla solidarietà verso i più bisognosi.
A tavola si mettono le basi per trasmettere i primi valori etici, quelli che ci si porta dietro tutta la vita e che da adulti faranno da biglietto da visita.
I latini lo sapevano bene, da qui la parola Convivium, vivere insieme ed è per questo che ho deciso di chiamare così la mia rubrica: attraverso una serie di ricette, aneddoti, curiosità ed episodi sulla maniera di mangiare nella nostra terra, per cercare di rinverdire certi sapori e odori ineguagliabili della nostra cucina, che nata povera, si è arricchita di fantasia unica dei Campani abitatori della Campania Felix. Per nutrire il corpo, la mente e lo spirito.
Autore Rosmunda Cristiano
Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.
