Senza storia la semifinale con American Magic, risolta con un secco 4 – 0. Adesso la rivincita in finale con Ineos
Non fatica più di tanto Luna Rossa a superare in semifinale la barca statunitense. Del resto, come era prevedibile, l’avventura di Patriot era virtualmente finita con la ‘scuffia‘ rimediata nell’ultimo Round Robin.
Anzi, è già da considerarsi un miracolo l’essere in acqua a distanza di una settimana circa.
Al di là della voglia di rivincita, sono sembrate insuperabili le difficoltà tecniche di Patriot, che già nella prima giornata ha perso entrambe le regate nelle condizioni di vento forte che più dovevano essere congeniali, con raffiche addirittura di 26 nodi.
Ma il monoscafo USA ha dato l’idea di essere molto instabile; pur raggiungendo la velocità record di circa 53 nodi.
Dato che non deve, però, ingannare. Più che le velocità pure, quella che fa la differenza è la cosiddetta VMG, ovvero la Velocity Made Good, quella che, cioè, permette di avvicinarsi più rapidamente alla boa.
Anzi, di bolina spesso la differenza è fatta dalla capacità di risalire il vento con un angolo più stretto, in modo da coprire una distanza minore.
In questo caso Luna Rossa ha costantemente avuto una VMG migliore in entrambe le andature.
L’unica regata che ha visto un distacco più contenuto è stata, paradossalmente, la terza, disputata con un vento medio leggero.
Senza storia le altre, soprattutto l’ultima, che ha visto gli statunitensi in seria difficoltà a causa di un’avaria idraulica che ne ha limitato fortemente la capacità di manovra, tanto da inanellare una serie di penalità.
L’avventura USA termina, dunque, senza nessuna vittoria.
Quali sono le indicazioni che arrivano da questa semifinale?
Sicuramente Luna Rossa è migliorata ancora, soprattutto con vento forte, anche se, per i già citati problemi tecnici, Patriot non è mai stata in condizioni di giocarsela davvero.
Quello che ugualmente appare evidente è un miglior affiatamento dell’equipaggio, anche grazie alle stesse gare. Come ha affermato lo stesso Spithill, la fortuna potrebbe essere stata proprio quella di non andare direttamente in finale.
Ricordiamo che, per una precisa scelta di sviluppo, gli italiani sono stati poco in acqua, affidandosi molto ai sempre più sofisticati simulatori.
Gareggiare dà la possibilità di testare il team molto più che gli allenamenti.
Adesso ci sono un paio di settimane prima della rivincita con Ineos.
Si tornerà a veleggiare il giorno 13 febbraio, al meglio delle 13 regate, cioè, andrà a giocarsi la Coppa America con i detentori di New Zeland chi raggiungerà la settima vittoria.
I book-maker danno favoriti gli inglesi, ma già nel Round Robin le due barche non ci sono sembrate tanto distanti come prestazioni, con le competizioni decise soprattutto da errori degli italiani.
In queste due settimane, inoltre, continuerà l’opera di miglioramento delle barche, con gli equilibri che potrebbero spostarsi in un senso piuttosto che in un altro.
Non dimentichiamo come la stessa Ineos sia ‘miracolosamente’ migliorata dalle world series.
E resta la variante del vento. Più ci si inoltra nell’estate neozelandese, più le condizioni atmosferiche sono destinate ad essere favorevoli a Luna Rossa.
Le sorprese sono sempre all’ordine del giorno.
Foto Luna Rossa Press
Autore Pietro Riccio
Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.