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Sahara: nessuna soluzione finché Algeria non riconoscerà suo ruolo

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Guerguerat


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Lo riporta un editoriale di ‘Jeune Afrique’

Finché l’Algeria non riconoscerà il suo ruolo come parte nel conflitto del Sahara, non sarà possibile una soluzione definitiva.

Lo ha scritto oggi la rivista ‘Jeune Afrique’ in un editoriale firmato dal caporedattore, François Sudan, dal titolo ‘Sahara: l’Algeria deve uscire dalla fase del diniego’.

‘Jeune Afrique’ ripercorre gli ultimi eventi di Guerguarat a seguito dell’iniziativa del Marocco di riportare libera circolazione di merci e persone in questa zona cuscinetto.

Basta una mappa per capire che la riapertura alla libera circolazione della zona cuscinetto di Guerguarat è stata vitale per il regno. Quasi duecento camion erano fermi al posto di blocco in un’arteria commerciale essenziale per le esportazioni e il commercio tra Marocco, Mauritania e Africa subsahariana.

Dopo aver constatato l’incapacità della missione ONU di gestire questo problema, le incursioni del Polisario nell’area si ripetono da sei anni, il re Mohammed VI ha quindi deciso, beneficiando di una finestra di opportunità diplomatica sostenuta dalla maggior parte dei Paesi della Lega Araba. L’operazione di bonifica di Guerguarat è avvenuta senza perdite umane da nessuna parte e nessuno, al di fuori dell’Algeria, lo ha davvero condannato.

Si tratta, secondo l’autore, di un

conflitto d’altri tempi, tolto dal congelatore della Guerra Fredda e derivante dai postumi della decolonizzazione. Fintanto che la finzione di un Polisario autonomo non finirà e l’Algeria non avrà riconosciuto il suo ruolo di parte nel conflitto, non sarà possibile una soluzione definitiva.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.