Home Territorio ‘Learn To Fly’ al Museo Abitabile

‘Learn To Fly’ al Museo Abitabile

1064
'Learn To Fly' al Museo Abitabile


Download PDF

Inaugurazione della collezione e presentazione del Catalogo ufficiale il 31 ottobre a Roma

Riceviamo e pubblichiamo.

Sabato 31 ottobre, dalle 12:00 alle 22:00, presso il Museo Abitabile, via Paolo II, 7 a Roma, per la Rome Art Week il Moma Hostel – Museo Abitabile si terranno l’inaugurazione della sua collezione e la presentazione del Catalogo ufficiale.

L’evento sarà nel rispetto delle norme anti-Covid.
32 artisti in esposizione con lavori site-specific per circa 300 opere.

Artisti presenti:

Angelo Bellobono, Tiziano Bellomi, Alessandro Calizza, Alessandro Cannistrà, Tiziana Cera Rosco, Angelo Colagrossi, Arianna De Nicola, Desiderio, Diamond, Baldo Diodato, Davide Dormino, Rocco Dubbini, 4 Hands, Raimondo Galeano, Geologika, Piero Gilardi, Matteo Giuntini, Luca Grechi, Micaela Legnaioli, Franco Losvizzero, Mauro Magni, Marino Melarangelo, Andrea Nurcis, Verdiana Patacchini, Francesca Romana Pinzari, Cristiano Quagliozzi, Arash Radpour, Barbara Salvucci, Gaia Scaramella, Susanna Sinclair, Adrian Tranquilli, Giacomo Tringali.

Un’operazione iniziata 3 anni fa, rivolta ad un nuovo pubblico di viaggiatori. Un “museo abitabile” proprio perché è organizzato per dormirci dentro. E così è stato per questi 3 anni. Turisti da tutto il mondo hanno affollato le camere fino a renderlo una delle strutture ricettive più di successo della capitale. Riportata sulle più importanti guide turistiche ha raccolto anche premi di portali come Booking e Air B&B.

Sabato 31 ottobre, mentre teatri, cinema, mostre in tutto il mondo chiudono, il Museo Abitabile apre con un evento eccezionale. Un cortile di 700 mq ospiterà il pubblico ben distanziato. A piccoli gruppi le persone potranno entrare e ammirare la collezione e perché no, comprare le opere.

Il mondo della cultura sembra non aver considerato le difficoltà degli artisti visivi. Con questo gruppo di artisti ci sarà l’occasione per conoscere dinamiche indipendenti ed efficaci che hanno fatto a meno di finanziamenti pubblici e che affermano una generazione di artisti di primo piano a livello internazionale.

L’arte ci fa volare lontano con la fantasia e la poesia da qui ‘Learn To Fly’ come titolo.

Ora che non ci sono turisti facciamo il pieno di opere e trasformiamo il museo in galleria. L’artista non si ferma. L’arte non si ferma. Sostenerla significa investire nella rinascita culturale che mai come in questo momento può tornare ad essere il volano di questo Paese.

Introduzione al Museo Abitabile

Il Museo Abitabile nasce da un garage ristrutturato e trasformato in camere e spazi comuni di una struttura ricettiva. L’idea sin dal 2015 è stata di riunire in uno stesso spazio, le opere di artisti che stimo e che nel tempo ho scambiato con collezionisti e amici artisti; sono circa 300 lavori, alcuni della mia collezione altri realizzati site-specific nelle stanze e nelle aree comuni. Come il grande murales di Cristiano Quagliozzi realizzato con inchiostro a china su parete come fosse una grande incisione.

Ci sono voluti 15 giorni e 15 notti in cui l’artista, durante il cantiere, ha dormito e vissuto nell’area comune su un materasso a terra per realizzare un murales di 12 metri quadri. La sfida era quella di amplificare i suoi sogni surreali realizzati su carta A3 con trattopen su una superficie enorme senza progetto iniziale, senza perciò un bozzetto ma lasciando, come è nella sua pratica abituale, che il segno gli parlasse. Il risultato è stato sorprendente e ammaliante.

Nella hall sono stati esposti per la prima volta i cristalli artificiali di Francesca Romana Pinzari, un grande onore per me aver inaugurato una serie che non smette di regalarle grande soddisfazione. Considero Francesca una vera alchimista del nuovo millennio e se l’opera negli ultimi cinquant’anni si è sentita sempre più stretta nelle cornici, con il suo lavoro Francesca ci riporta alle origini non solo dell’arte ma del pianeta intero.

Nella terra si scoprono i cristalli fossili più splendenti, ricrearli significa fare i conti con ‘la Madre Natura’ che è in ogni donna. Non a caso la hall porta la firma di un’altra artista che amo: Barbara Salvucci. Il banconote, l’armadio a parete e l’opera installazione con fil di ferro, rigorosamente grigio-metallo, portano la sua firma. La trama nascosta della natura è la sua missione; evidenziarne l’armonia con tecniche incisorie antichissime su zinco il risultato. Due donne creatrici animano l’ingresso… non poteva essere altrimenti.

La stanza n°1 porta i “segni” di Gaia Scaramella. Mani in resina che si lanciano con fili come ragnatele a superare il limite di una parete. Attraversano e sorvolano il letto per “tirare i fili” di un abbraccio spazio-temporale nell’unica stanza progettata per diversamente abili. Il mio compito è stato sin dall’inizio di trasformare gli spazi in luoghi luminosi e bianchi affinché le opere spiccassero. Realizzare delle installazioni sottili e forti come il lavoro di Gaia ‘il fulmine a ciel sereno’ che taglia le squadrature architettoniche di una camera chiusa.

Nella camera n°2 l’intervento site-specific è del maestro Angelo Colagrossi. Una camera immersiva, un bosco pittorico fatto di colature, pennellate e numeri. Calcoli impalpabili che scorrono dal basso verso l’altro e viceversa in un flusso di coscienza che solo l’Artista riesce fermare sulla tela, in questo caso sul muro.

Nella stanza accanto, la n°3, un caldo abbraccio di Mauro Magni ci spinge ad incontrarci con un mantra tibetano. Una pittura fatta di lettere, in questo caso, che accarezzano l’anima.

Nella stanza n°4 un lavoro realizzato site-specific di Giuntini con una parete intera e con disegni 10×15 cm racconta la sua visione di Erotika, titolo appunto della stanza. Segni e geroglifici di trasposizione pittorica dei sensi coinvolti in un possibile/impossibile amplesso.

La n°5 vede delle sagome bassorilievo scolpite nel legno di Giacomo Tringali, sirene dormienti che fanno compagnia ai sogni degli ospiti.

Fuori ci sono in tre chiodi di Davide Dormino che si tengono appoggiati per le teste, quasi ad indicare una piramide e una vicinanza a San Pietro. Tre chiodi vacanti strappati da una croce alti ognuno tre metri che si sovrappongo al Campanile di Santa Maria delle Fornaci, la chiesa che sovrasta il cortile del Museo Abitabile.

Opere evidenti e opere nascoste di tanti altri artisti, lavori che hanno preso mesi di lavoro e opere di concetto, tutto serve a tratteggiare un momento storico per l’arte dove maestri e nuove generazioni si intersecano in un mini labirinto dove mi ritrovo. Una collezione che delinea ciò che amo, una generazione poco rappresentata o forse in via di definizione come un unicum ponte che attraversa questo fine/inizio di millennio.

Il soffione immagine simbolo del catalogo. Il cerchio che disegna il soffione sarebbe il simbolo di questa nuova reunion. Quel cerchio che realizzò Raffaello con un foglio e carboncino di fronte alla commissione esaminatrice per gli affreschi in vaticano. Nel 2020 ricorrono in 500 anni dalla morte del grande artista e come non rendere omaggio a chi a Roma ha fatto la differenza.

Simbolo anche dell’incipit di ‘Amarcord’, capolavoro di Fellini, di cui ricorre sempre quest’anno il centenario della nascita.
La sfera è anche un “raccordo” di spinte centripete ma anche l’inclusione di tutte le forze. Il cerchio è un punto, un centro, come “La Capitale”, si auspica, non solo nel panorama nazionale, possa tornare ad occupare per la cultura, per la bellezza, per la ricerca il posto che le compete.

Il Museo Abitabile è un piccolo contributo, ma gli artisti che lo animano oggi, sono certo, volano e voleranno alto come i semi di un Dente di Leone. Da qui il titolo ‘Learn To Fly’ per l’evento di presentazione del catalogo, lì dove le opere sono riunite: Il Museo Abitabile.
Franco Losvizzero – Direttore del progetto Museo Abitabile