La presentazione il 3 luglio a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Nell’arco della legislatura quella delle cooperative di comunità è stata sicuramente tra le esperienze più innovative.
E dopo il primo bando, che a dicembre del 2018 ha finanziato con un milione e 200 mila euro di risorse regionali venticinque esperienze, poi diventate ventiquattro, adesso è pronta la graduatoria del secondo bando pubblicato alla fine dello scorso dicembre.
Sono sedici progetti finanziati con 740 mila euro che saranno presentati venerdì 3 luglio 2020 nel corso di un incontro a Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo 10 a Firenze, sede della presidenza della Regione. L’appuntamento è dalle 10:00 di mattina in poi, fino a mezzogiorno.
All’incontro, presieduto dall’Assessore alla presidenza Vittorio Bugli, parteciperà al massimo un rappresentante di ciascuna cooperativa, in modo da evitare eccessivi assembramenti e rispettare le norme anti-Covid: altri membri delle realtà associative o gli amministratori dei territori coinvolti potranno collegarsi in streaming. L’incontro è aperto ai giornalisti, che potranno intervistare gli ospiti.
I nuovi progetti interessano soprattutto realtà montane. Gli obiettivi sono gli stessi del primo bando: creare nuovi occasioni di sviluppo, in forma cooperativa o basati su beni comuni, ma anche offrire servizi ai residenti, e tra i residenti a quelli con una maggiore fragilità.
Quelle di comunità sono cooperative speciali, di cui fanno parte tutti gli abitanti, o quasi, di un borgo. Fino all’anno scorso la più famosa in Toscana era quella del Teatro Povero di Monticchiello, paese del senese colpito dalla crisi della mezzadria all’inizio degli anni Settanta e che allora ha scelto di aggregarsi intorno ad un’idea di teatro di piazza che costituisce oggi un’economia importante per i residenti. Con il primo bando sono esplose.
Si sono rivelate uno strumento utile per rinvigorire economie sfilacciate della montagna e delle aree interne, ma anche delle periferie marginali urbane caratterizzate da minore accessibilità sociale, economica e di mercato; e la Toscana è stata la prima in Italia a crederci.
Nell’ultimo bando c’è chi ha deciso di puntare ancora sulla valorizzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari del territorio e chi è partito dall’economia circolare e il ricircolo o dall’offrire servizi per il turismo sostenibile e verde, delle due ruote, ad esempio.
C’è anche chi ha messo insieme produzioni locali, tradizione e innovazione tecnologica.