Moretta: ‘Incomprensibile esclusione professionisti da contributo fondo perduto’
Riceviamo e pubblichiamo.
Se le anticipazioni apparse oggi sugli organi di stampa saranno confermate nel testo definitivo del DL Rilancio, l’esclusione dal contributo a fondo perduto di tutti i professionisti iscritti alle casse previdenziali autonome, costituisce l’ennesima discriminazione perpetrata a danno di un settore fondamentale per l’intero Paese che sta subendo gravi danni economici per la pandemia ed è in grande difficoltà.
Lo ha detto Vincenzo Moretta, Presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli.
I professionisti italiani hanno assicurato anche in questo periodo di grave emergenza il loro costante supporto per l’attuazione sia delle misure sanitarie di prevenzione del contagio, sia delle misure di sostegno a famiglie, dipendenti e imprese.
L’esclusione non può giustificarsi con il fatto che tali professionisti hanno diritto all’indennità di 600 euro già prevista dal DL Cura Italia, per la semplice ragione che il contributo a fondo perduto costituisce una misura non comparabile con tale indennità, essendo parametrata al calo del fatturato e non in misura fissa per tutti.
In caso di forti riduzioni del fatturato nel periodo considerato, il contributo a fondo perduto, a differenza dell’indennità, può infatti ammontare a decine di migliaia di euro, il che ne denota chiaramente anche le sue differenti finalità.
Il nostro pensiero è in linea con quello del Consiglio nazionale e insieme siamo pronti a batterci affinché il governo intervenga con urgenza per includere le categorie professionali che sono presidi di legalità e non possono essere sottovalutati.