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AFINA: linee guida per la nautica, bisogna aprire alle regioni

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Gennaro Amato


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Il Presidente Amato: ‘Troppo restrittiva la navigazione nelle regioni’

Riceviamo e pubblichiamo.

Parlano chiaro le linee guida del MIT per la nautica da diporto privata, noleggio, charter e sport d’acqua: ogni limitazione è associata a quanto regolamentato a terra.

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha, in sostanza, liberalizzato la navigazione associando le regole per buona parte a quelle che valgono sulla terra ferma e fissando così i paletti alla sanificazione, al rispetto delle distanze e soprattutto al buon senso degli armatori/cittadini.

Dichiara Gennaro Amato presidente dell’associazione di filiera AFINA che raggruppa oltre 250 aziende del settore:

Al momento queste linee guida del Dicastero del Ministro Paola De Micheli ci lasciano soddisfatti perché interpretano con intelligenza e praticità quanto sino ad oggi era stato ignorato, ovvero che quanto si poteva fare in casa propria, in auto e da oggi in pubblico, non si potesse fare in barca.

Considerando l’imbarcazione una location ideale per il distanziamento sociale e ancor più per il rispetto delle regole di sicurezza, era assurdo che si potesse andare a casa di amici ma che gli stessi non potessero venire in barca. Così come immaginare di andare a cena con amici al chiuso ma non poter fare una gita in barca all’aperto.

In sostanza ecco le linee guida emesse dal dicastero delle Infrastrutture e Trasporti:

Disciplina delle attività con unità da diporto private
La misura primaria resta il “distanziamento sociale”di almeno un metro a meno che le persone presenti a bordo non vivano nella stessa unità abitativa. Anche i congiunti, se non conviventi, devono rispettare il distanziamento sociale di una persona per ogni metro lineare dell’imbarcazione. Obbligatoria anche la dotazione di dispositivi di protezione individuale per i passeggeri e l’uso di igienizzante per le superfici.

La locazione dell’unità da diporto
Sono consentiti alloggi nella stessa cabina a persone che vivono nella stessa unità abitativa. Il locatore è tenuto a sanificare, anche in caso di utilizzo ad ore dell’imbarcazione, tutti i locali – compresi quelli motori e servizi – così come dovrà dotarsi di adeguate provviste di prodotti igienizzanti oltre a cartellonistica informativa, redatta in più lingue, per sensibilizzare il locatario ed i suoi ospiti sulle necessarie misure igieniche da adottare.

Nel caso di ingaggio di uno skipper da parte del locatario, si applicheranno le disposizioni previste nel noleggio per l’equipaggio.

Il noleggio dell’unità da diporto
Per quanto concerne il noleggiante/armatore valgono gli stessi obblighi previsti per il locatore. Per quanto concerne l’equipaggio, obbligo di utilizzo di mascherine e guanti e di ogni altro dispositivo di protezione in funzione della tipologia dell’unità in particolare, durante le operazioni di ormeggio, disormeggio, bunkeraggio ed eventuale rimorchio.

Per l’equipaggio, inoltre, dovrebbe essere previsto l’obbligo di sottoposizione preventiva, prima dell’imbarco, e periodica al test di positività al CoVid-19, il cui esito dovrà essere custodito a bordo.

Intanto però valgono ancora due limiti: sino al 3 giugno la navigazione dovrà essere solo regionale e da e per l’estero è vietata la navigazione.

Afferma Amato, che conclude:

Dobbiamo continuare a migliorare questi aspetti perché il mare, da sempre, congiunge i popoli ed ora non può dividerli almeno lo spazio interregionale di navigazione va applicato per favorire il diportismo ed il turismo nautico.

Linee guida MIT