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Falco, Corecom Campania: Didattica a distanza attaccata dagli hacker

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Webinar di @scuolasenzabulli all'Istituto Comprensivo 'Federico Torre' di Benevento


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Webinar di @scuolasenzabulli all’Istituto Comprensivo ‘Federico Torre’ di Benevento

Riceviamo e pubblichiamo da Corecom Campania.

Dobbiamo difendere la didattica a distanza dalla violenza degli hacker con l’aiuto di tutti i ragazzi che devono contribuire a tenere alta la guardia contro i ‘zoom raid’denunciando al Corecom e alle Autorità tutti i casi di cui sono a conoscenza.

Questo l’appello lanciato da Domenico Falco, Presidente del Corecom Campania a margine del webinar realizzato da @scuolasenzabulli 2020, che ha coinvolto gli alunni dell’Istituto Comprensivo ‘Federico Torre’ di Benevento, impegnati nella ‘Didattica a distanza’.

Non solo le scuole sono sotto ‘attacco’ ma anche gli oratori, il mondo del volontariato e dell’associazionismo sportivo come emerge dalla relazione della ‘Fondazione Carolina’ che solo nell’ultimo mese ha denunciato 121 casi di cyberbullismo con vittime tra i ragazzi e 89 con vittime tra i docenti ai quali vanno aggiunti 9 casi di ‘sexting’ e 4 di ‘revenge porn’.

Ha rimarcato Rosa D’Amelio, Presidente del Consiglio regionale della Campania:

Abbiamo ritenuto necessario proseguire nel compito di formare e informare gli studenti sui comportamenti da tenere per bloccare questa forma subdola di violenza trasformando questo periodo di profonda difficoltà dei nostri giovani in occasione per far crescere i rapporti umani.

L’espansione del fenomeno del cyberbullismo è stato al centro dell’intervento di Maria Luisa Fusco, dirigente dell’istituto:

Il fenomeno è molto diffuso all’interno delle comunità scolastiche e per questo abbiamo realizzato percorsi didattici che invitano i ragazzi a riflettere su questi fenomeni.

Abbiamo attivato accordi in rete con 30 scuole della provincia di Benevento condividendo problematiche, formazione del personale e dei genitori usufruendo anche del supporto offerto dalle forze dell’ordine.

Il coinvolgimento delle famiglie nei percorsi di contrasto al bullismo è stato sottolineato anche da Ivana Nasti, direttore del Servizio ispettivo dell’AGCOM:

L’importanza del lavoro di squadra e del coinvolgimento di tutti i protagonisti della lotta al bullismo è sempre più determinante.

Ragazzi, insegnanti, famiglie, istituzioni e forze dell’ordine devono fare fronte comune per creare una rete di sostegno alle vittime che devono sapere di non essere sole ad affrontare questo dramma e che è possibile uscirne.

Tra i protagonisti dell’impegno sociale contro questi fenomeni anche il Rotary come testimoniato dal Presidente del circolo Napoli Angioino, Nicola Pasquino:

Siamo in prima linea insieme al Corecom e alla Regione mettendo a disposizione tutte le risorse professionali di cui disponiamo per incentivare le politiche di prevenzione e l’assistenza alle vittime.

Tante le domande formulate dagli studenti che hanno partecipato al videoincontro indirizzate agli esperti.

Ha evidenziato Giovanna D’Apolito, psicologa e psicoterapeuta:

Il bullo spesso viene favorito da comportamenti rinunciatari all’interno della classe e bisogna intervenire per far emergere i disagi che si celano dietro vittime e carnefici. Restare in silenzio è sbagliato in tutti i casi perché significa non riuscire a gestire i rapporti sociali.

Ognuno deve contribuire a modificare gli atteggiamenti omertosi per far sì che tutti i protagonisti di questi episodi non si sentano soli e trovino il coraggio di denunciare.

L’avvocato Valentina Varano ha portato una testimonianza forte di ciò che accade ai bulli quando vengono individuati e fermati dalle forze dell’ordine:

Tutta la loro apparente sicurezza e spavalderia si sgretola di fronte alle divise che intervengono per bloccarli e di fronte al magistrato del Tribunale per i minori che è tenuto a giudicarli.

È bene che i ragazzi siano consci di questo perché devono sapere due cose: denunciare è fondamentale e la denuncia ha sempre come conseguenza la punizione del bullo.

È necessario dare queste certezze per fare emergere tutti i casi sommersi che, nel tempo, diventano poi più difficili da snidare.

Al termine della conferenza web, coordinata dai docenti Nadia Ranaldo, Paola De Toma, Diana Grasso, Paola Porcelli e Maria Grelle, gli alunni dell’istituto hanno proposto una efficace esibizione lanciando espliciti messaggi di contrasto alla violenza fisica e psicologica.

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