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Emergenza Covid-19. L’impegno di CBM Italia Onlus nei PVS

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Emergenza Covid-19. L'impegno di CBM Italia Onlus nei PVS


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Attenzione continua verso le persone con disabilità

Riceviamo e pubblichiamo.

I numeri parlano chiaro: la pandemia da Covid-19 si sta diffondendo velocemente in Africa, Asia e America Latina, mettendo in pericolo la vita di milioni di persone. Nelle emergenze, le persone con disabilità sono tra le più fragili e vulnerabili ed è a loro che CBM Italia Onlus continua a pensare e a rivolgere il proprio impegno.

Le previsioni

Già lo scorso 29 marzo 2020 la rivista scientifica Lancet aveva dichiarato:

La pandemia nella prossima fase attaccherà i sistemi sanitari più fragili. La maggior parte degli stati africani e latino americani hanno solo poche decine o centinaia di ventilatori e molte strutture sanitarie non hanno nemmeno le terapie di base come l’ossigenoterapia. Covid-19 potrebbe quindi trovare facilmente strada tra gli strati più poveri della popolazione.

Recentemente il Rapporto UNECA, la Commissione Economica per l’Africa delle Nazioni Unite, ha dichiarato che il Covid-19 potrebbe causare in Africa la morte di un numero elevato di persone: fino a 3.300.000 individui. Inoltre, da 2.3 milioni a 22.5 milioni potrebbero aver bisogno di un ricovero in ospedale e da 500 mila a 4.4 milioni la necessità di ricorrere a terapie intensive. 44 miliardi di dollari il costo stimato delle spese sanitarie effettuate in regime di emergenza.

L’impegno di CBM
Numeri che fanno paura, specie se consideriamo che l’80% delle persone con disabilità di tutto il mondo vive nei Paesi in via di Sviluppo.

Ha dichiarato Massimo Maggio, Direttore di CBM Italia Onlus:

Operare nell’attuale emergenza sanitaria non è semplice. Le misure intraprese sono rigide e indirizzate alla prevenzione. Difficile però pensare che possano essere rispettate e attuate in Paesi dove la maggior parte dell’economia è informale, dove è difficile imporre di restare a casa a chi vive in baraccopoli quando fuori ci sono oltre 40 gradi, dove non ci sono tamponi sufficienti e strutture sanitarie per diagnosticare il contagio.

Per questo CBM, oltre a rimodulare i progetti in corso, ha istituito il ‘Corona Response Fund’, per garantire i servizi essenziali nell’emergenza in un’ottica di sviluppo.

Gli interventi e alcuni tra i Paesi di riferimento

Tre gli aspetti di intervento su cui CBM Italia Onlus sta puntando per contrastare il diffondersi del virus.

1. La prevenzione igienico-sanitaria negli ospedali e nelle comunità attraverso la formazione dello staff sanitario e la distribuzione di dispositivi di protezione individuale.
In Sud Sudan, dove CBM sostiene il Buluk Eye Center, BEC, l’unico centro oculistico di tutto il Paese, si sta allestendo una sala d’aspetto esterna al Centro per evitare assembramenti; si stanno creando punti di accesso all’acqua e acquistando mascherine, guanti e gel igienizzante per proteggere lo staff e i pazienti del BEC, ma anche degli ospedali di Lui e Torit.

Inoltre, attraverso dei programmi radio, si stanno sensibilizzando 80.000 persone sulle corrette norme igieniche e di prevenzione. In India, dove al 30 aprile i contagi avevano superato i 35.000 casi, il Dr. Shroff Charity Hospital, nella struttura di Saharanpur, sta ospitando casi positivi al virus e ha sviluppato linee guida sull’utilizzo dei materiali igienici di protezione per lo staff. L’Ospedale ha inoltre supportato il ‘Truckers Programme’, distribuendo mascherine e kit igienici ai trasportatori di automezzi raggiungendo 5.000 conducenti.

2. La distribuzione di kit alimentari, la creazione di partenariati forti con le autorità locali così da rendere le comunità resilienti e la sensibilizzazione per contrastare le fake news e i pregiudizi che portano molte persone a non accedere ai servizi primari. Sono i casi del Niger e del Burkina Faso dove CBM, grazie anche al contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, sostiene due progetti di agricoltura sostenibile e inclusiva.

In Niger abbiamo distribuito 165 kit igienici, mascherine, sapone, dispositivo lavaggio mani e candeggina; 205 kit viveri, riso e miglio, e diffuso 90 messaggi radiofonici attraverso le tre radio comunitarie. In Burkina Faso prevediamo di distribuire kit viveri e igienici a 150 famiglie vulnerabili e promuovere attività di sensibilizzazione attraverso la radio e il volantinaggio.

3. L’inclusione delle persone con disabilità che a causa dell’emergenza sanitaria sono doppiamente escluse dai servizi di base. A esse garantiamo l’accesso alle informazioni sul Covid-19 nel linguaggio braille e dei segni e la fornitura di medicinali, pasti e trasporto nei centri sanitari. Così come previsto in Etiopia dove saranno distribuiti kit igienici e viveri a circa 1.000 famiglie di persone con disabilità, oltre alla fornitura di materiale informativo accessibile. Inclusione che passa anche attraverso la scuola, come sta avvenendo in molte scuole inclusive sostenute da CBM dove si stanno contattando telefonicamente i genitori per istruirli sulle tecniche di insegnamento base per i bambini.

Per supportare la campagna

CBM Italia Onlus è un’organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura della cecità e disabilità evitabile e nell’inclusione delle persone con disabilità nei Paesi in via di sviluppo. È parte di CBM, una famiglia internazionale attiva dal 1908 per assistere, curare, includere e dare una migliore qualità di vita alle persone con disabilità che vivono in Africa, Asia e America Latina. In Italia promuove progetti e iniziative di sensibilizzazione. Lo scorso anno CBM ha raggiunto oltre 60 milioni di persone attraverso 525 progetti in 55 Paesi di tutto il mondo.
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