Il 28 marzo debutta online il nuovo format
Riceviamo e pubblichiamo.
Art don’t stop, photography goes on: il Coronavirus non ferma la creatività. Dopo giorni di riflessione, nel pieno di una immensa crisi globale, riprende ‘Il sabato della fotografia’, che in tempi di sottrazione arricchisce la sua offerta visiva e comunicativa.
Il curatore della rassegna Pino Miraglia porta la manifestazione dall’attuale sede di Sala Assoli di Casa del Contemporaneo, al mondo della rete.
Promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, da Casa del Contemporaneo e da Movimenti per la fotografia nasce così un nuovo format, ‘Il sabato della fotografia online’, una piccola programmazione in streaming, da vedere e rivedere, che da sabato 28 marzo mostrerà opere, scatti e filmati di alcuni autori che si sono avvicendati negli incontri delle cinque edizioni della rassegna.
Le ‘narrazioni visive a cura di Pino Miraglia’, come recita il sottotitolo dell’iniziativa, sono formate da materiale video inedito, poco visto o realizzato per questa occasione: documentari e video-racconti fotografici che terranno viva l’attenzione sulla cultura visiva e sulla riflessione alla quale, inevitabilmente, ci sottopone.
Due gli appuntamenti settimanali, il martedì e il sabato, che saranno disponibili in streaming dalle 12:00 in poi sulle pagine Facebook di Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli | Iniziativa #nonfermiamolacultura, Casa del contemporaneo, Movimenti per la fotografia e Sala Assoli.
Ecco gli artisti che si avvicenderanno:
Francesco Cito | A wide Gaze di Guido Pappadà, Alessio Paduano, Stephanie Gengotti, Pino Miraglia, Lucia Patalano, Raffaela Mariniello, Diana Bagnoli, Fabio Donato, Massimo Cacciapuoti e Sergio Siano.
Il primo appuntamento è sabato 28 marzo dalle ore 12:00 in poi con ‘A wide gaze’, nel quale il regista e documentarista Guido Pappadà racconta il percorso professionale del fotoreporter di guerra Francesco Cito.
Attraverso una lunga intervista e una serie di colloqui con giornalisti che lo hanno affiancato nei luoghi caldi, Pappadà delinea il ritratto di un artista che ha raccontato alcuni dei grandi eventi del XX secolo e ha saputo narrare aspetti sociali e culturali della Napoli degli anni Ottanta e Novanta.
La carriera di Cito ha inizio nel 1972 a Londra, dove sviluppa la passione per la fotografia. Dal 1975 diventa foto-giornalista freelance, collabora per il Sunday Time Magazine, ottenendo la sua prima copertina con il servizio ‘La mattanza, sull’antico modo di pescare i tonni in Sicilia’.
Nel 1980, dopo l’invasione sovietica, è uno dei primi fotoreporter che raggiunge clandestinamente l’Afghanistan, viaggiando a piedi per 1200 chilometri con vari gruppi di guerriglieri. Qui ritornerà nel febbraio 1989 come corrispondente de Il Venerdì di Repubblica per documentare il ritiro dell’esercito sovietico.
Le sue immagini sono apparse anche in Sette, Corriere della Sera, Epoca, Specchio supplemento della Stampa, Sunday Time Magazine, Observer Magazine, Stern, Bunte, Zeit Magazine, F**aro Magazine, Paris Match, Life. Cito inoltre si è aggiudicato per ben due volte il World Press Photo.
Il documentario di Pappadà, rigorosamente in bianco e nero, è arricchito dalle immagini di forte impatto di Cito e dalle musiche curate tra gli altri da Dario Iacobelli, conosciuto come DarioD, al quale Pappadà dedica il lavoro.
‘A wide gaze’ è stato trasmesso in prima serata su Sky arte nel 2019 e proiettato sporadiche volte in alcune occasioni di eventi legati alla fotografia.
La rassegna si inserisce nella macro iniziativa dell’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Napoli #Nonfermiamolacultura
Link streaming
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facebook.com/movimentiperlafotografia/
Foto Sergio Siano