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Covid-19: parte al Pascale di Napoli la sperimentazione del farmaco

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Équipe di Franco Perrone


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Attraverso una piattaforma informatica l’Istituto dei Tumori di Napoli seleziona le richieste che arrivano da tutti i centri italiani. Il ricercatore Perrone: ‘Lavoro di grande sinergia’

È partita stamattina, 19 marzo, al Pascale di Napoli la sperimentazione clinica del Tocilizumab, il farmaco finora usato nell’artrite reumatoide e che ha dato miglioramenti nel trattamento della polmonite che complica l’infezione da Covid-19.

Una complicanza temuta che si spera possa essere resa meno grave grazie al farmaco, riducendo la letalità della malattia. Si lavorerà secondo il protocollo approvato in tempi record da AIFA e dal Comitato Etico in una sinergia tra ricercatori e istituzioni di tutta Italia, passando per l’Università di Modena e lo Spallanzani, forse, mai vista prima d’ora.

Una sinergia tra diverse branche della medicina per affrontare l’emergenza, ognuno con il suo bagaglio di esperienza e capacità operativa.

Il gruppo, coordinato dall’équipe di Franco Perrone, oncologo del Pascale come l’altro oncologo, Paolo Ascierto, il primo in Italia ad avere avuto l’intuizione di trattare il farmaco off label, si muoverà su una piattaforma informatica dove vengono raccolti i dati di tutti i pazienti degli ospedali italiani che verranno trattati con il farmaco.

I centri si iscriveranno con una procedura di qualche minuto, via internet, e potranno registrare pazienti da trattare nelle prossime ore e giorni. Sempre tramite la piattaforma partiranno due volte al giorno gli ordini per il farmaco, che la casa farmaceutica Roche che lo produce, spedirà direttamente alle farmacie dei centri. Ci vorranno mediamente 24 ore per il trasporto.

Dice Francesco Perrone, Direttore dell’Unità Sperimentazioni Cliniche del Pascale:

La cosa bellissima è che in tempi record si è fatto un lavoro di altissima qualità metodologica. La Commissione Tecnico Scientifica di AIFA, compulsata dal Direttore generale Nicola Magrini ancor prima che il decreto del Ministro le affidasse poteri specifici in materia di Covid, ha lavorato sodo sul protocollo; ha proposto che il gruppo di ricercatori napoletani collaborasse con il gruppo emiliano, guidato da Carlo Salvarani, con il quale ho stabilito un immediato eccellente rapporto personale.

E poi il Comitato Etico dello Spallanzani che poche ore dopo essere stato indicato come quello che decide per tutta Italia era al lavoro e nella notte di ieri, dopo un intenso scambio di commenti e due importanti miglioramenti del protocollo stesso lo ha approvato.

E poi i componenti del comitato indipendente di revisione, metodologi e clinici esperti, tra cui alcuni di quelli che in Lombardia stanno affrontando l’immane emergenza di questi giorni.

Un lavoro di équipe: i ricercatori del Pascale lavorano 14 ore al giorno compreso il sabato e la domenica.

Continua Perrone:

Un gruppo di persone eccezionali per competenze e per spessore umano. Faccio un nome per tutti, Marilina Piccirillo, oncologa, formalmente la mia vice, senza la quale non avrei avuto il coraggio di affrontare questa sfida e le prossime che si presenteranno.

Ma anche altri 6 collaboratori, alcuni dei quali erano precari fino a tre mesi fa. Persone che hanno anteposto il senso di appartenenza e la volontà di contribuire per quello che sanno e sappiamo fare ad affrontare questa terribile crisi.

Ci va cauto il Direttore scientifico del Pascale, Gerardo Botti:

Quello che ora è importante è che il farmaco funzioni e che l’intuizione dell’équipe dei nostri ricercatori risulti valida anche alla prova di una sperimentazione prospettica importante per la condivisione con la comunità scientifica e per fare un passo avanti contro questa maledetta pandemia.

Il Direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi:

La sinergia è la chiave. Collaboriamo tutti, ciascuno nel suo ruolo e ciascuno consapevole che è un anello di una catena che, siamo fiduciosi, ci porterà lontano. Mai come in questo momento ha valore quello che sosteniamo da sempre, 1+1=3.

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Autore Nicola Maffulli

L'autore più citato in ortopedia, il Professor Nicola Maffulli, è superspecializzato in traumatologia sportiva. Ha pubblicato più di 1.200 articoli su riviste scientifiche e 12 libri e ha descritto oltre 40 nuove tecniche chirurgiche in chirurgia del ginocchio, piede e caviglia e chirurgia sportiva, molte delle quali sono state ampiamente adottate in tutto il mondo. Atleta in gioventù, il suo sogno di andare alle Olimpiadi è stato realizzato a Londra: ha guidato un gruppo di sette chirurghi ortopedici per le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Londra, ed ha poi organizzato i servizi medici delle Universiadi 2019. Giornalista pubblicista, risponde ai lettori alla mail ortopedicorisponde@expartibus.it su problematiche di natura ortopedica e traumatologica.