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Esofagite da reflusso: l’alimentazione corretta da seguire

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reflusso gastroesofageo


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L’esofagite è l’infiammazione esofagea causata dal contenuto gastrico che risale nell’esofago. Questo avviene perché la valvola che separa l’esofago dallo stomaco, detto sfintere esofageo inferiore o SEI, non funziona correttamente ed il contenuto che si trova nell’addome, dove è presente una pressione positiva, risale lungo l’esofago nel torace dove, invece, la pressione è negativa.
I sintomi più frequenti sono: pirosi ovvero bruciore di stomaco, rigurgito, dolore toracico e disfagia ovvero difficoltà a deglutire.

Le cause sono molteplici:
– sovrappeso, soprattutto se è circoscritto a livello addominale, perché l’accumulo di grasso a livello viscerale causa un aumento della pressione all’interno del compartimento addominale che tende a spingere il contenuto gastrico verso l’alto;
– fumo di sigaretta;
– stress;
– alcuni farmaci;
– malattie autoimmuni.

La malattia da reflusso se non trattata adeguatamente può evolversi in complicanze anche gravi, come l’ulcera esofagea e metaplasia di Barrett; per questo è vitale un corretto trattamento e la consultazione di specialisti per essere seguiti correttamente.

L’alimentazione adeguata ovviamente è necessaria per poter contenere i sintomi, migliorando la qualità della vita del soggetto che soffre di reflusso.

Raccomandazioni generali:

• pasti poco abbondanti e frequenti;
• bere lontano dai pasti;
• non coricarsi subito dopo pasto, almeno 30 min dopo;
• sollevare la testa nel letto di 15°;
• evitare indumenti stretti e cinte che aumentano la pressione intra-addominale;
• mantenere alvo regolare, molte fibre e acqua;
• mangiare lentamente masticando con calma.

Alimenti da evitare
Tutti quelli che riducono il tono dello SEI o irritano la muscosa esofageo o rallentano lo svuotamento gastrico come:
• tè;
• cioccolato;
• menta;
• caffè, anche deca;
• alcool;
• aglio, cipolla;
• cibi molto grassi come fritture, carni grasse, formaggi stagionati, insaccati, panna, ragù;
• cibi molto freddi o molto caldi;
• alimenti molto acidi come agrumi, succhi di agrumi, pomodoro e prodotti a base pomodoro;
• pepe, spezie, erbe aromatiche;
• bibite gasate.

Alimenti consigliati
Prediligere cibi che non influenzano il tono del SEI:
• proteici a ridotto contenuto di grassi come carni magre, latte scremato, formaggi freschi magri;
• glucidici con scarso apporto di grassi come pane, pasta, riso, frutta, verdure preparate senza aggiunta di lipidi.

Ulteriori raccomandazioni
• bere molto: i liquidi e la saliva proteggono la mucosa esofagea dai succhi gastrici;
• attenzione al peso: come detto in precedenza un aumento di grasso, in particolare quello viscerale, causa un aumento del reflusso per aumento della pressione intraddominale. Tale pressione può aumentare non solo a causa di sovrappeso o obesità ma anche durante la gravidanza;
• consumare il latte con moderazione: la sua assunzione ha un effetto immediato sull’acidità dello stomaco, essendo un alimento alcalino, andando a contrastarlo con l’effetto tampone. Ma è allo stesso tempo ricco di proteine e grassi che aumentano l’acidità dello stomaco e rallentano lo svuotamento gastrico;
• non abusare di alcuni farmaci come i Fans;
• smettere di fumare;
• seguire una regolare attività fisica.

Esempio dieta antireflusso

Colazione
1 tazza di latte a ridotto contenuto di grassi
Una porzione di muesli

Spuntino
1 yogurt 0,1%

Pranzo
Una porzione di carne bianca
Una porzione di verdura
Pane integrale

Merenda
1 frutto

Cena
Una porzione di pasta condita con un po’ di verdura
Una porzione di verdure

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Autore Alessandra Cirillo

Biologa nutrizionista, libero professionista. Corso di perfezionamento in alimentazione e nutrizione umana. Esperta nella nutrizione in età pediatrica e della sfera femminile a 360°. Appassionata di tutto ciò che riguarda la nutrizione. Il mio motto è "aggiornarsi, sempre".