Ci attende il futuro o il futuribile?
Se è vero come è vero, però non ne sono sicuro perché magari se lo sono inventato, che Einstein dicesse:
Se non sai spiegare una cosa in modo semplice significa che forse non l’hai capita bene nemmeno tu!
non spaventatevi per il titolo perché sarò squisitamente – clap clap narcisistico – semplice.
Continuo con il Principio di Non Contraddizione tanto caro ai filosofi.
Se da un lato si sostiene che l’Universo sia un ente deterministico, e cioè che ogni cosa / evento / fatto venga provocata da cause precedenti, dall’altro non si può affermare che esista una volontà individuale completamente autonoma.
Tutto viene provocato da avvenimenti precedenti, legge di causa – effetto, perciò, anche in questo caso, come nel caso del destino, non possiamo dire che ci sia un peccatore che scelga liberamente di peccare, in quanto cause anteriori esterne, sopravvenute indipendentemente dalla propria volontà, ne determinano il comportamento.
Può piacere o non piacere ma rimane il fatto che non si possa affermare che il determinismo viaggi tranquillamente in coppia con il libero arbitrio poiché si annullano vicendevolmente.
Ciò che abbiamo di fronte a noi, perciò, è futuro o futuribile?
Domani è un giorno come oggi, che non è ancora arrivato.
Oggi è un giorno come ieri, che ha raggiunto la sua destinazione mobile.
È davvero suscettibile di analisi, il tempo?
Non è molto lusinghiero nei confronti di chi in lui si rispecchia.
Lo aspetti con ansia e trepidazione, sia che tu attenda buona o cattiva novella.
Oppure con noia, se non hai passione per nulla.
Ma quel che attendi non è futuro.
È solo futuribile incerto.
Unicamente i folli e i sognatori non si lasciano paralizzare dalle mete insicure.
Ma c’è modo e modo di esser folli.
C’è chi lo è nell’ambizione di potere…
E c’è chi lo è nell’abbandono fiducioso alle leggi di natura.
Il primo vive nell’ansia del successo.
Il secondo ha già vinto se stesso…
E per tale ragione dipinge nel Cielo…
Sentimenti… che non han bisogno di un futuro.
Autore natyan
natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.
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