Schiavo: ‘Per crescere occorrono più investimenti su infrastrutture e meno burocrazia’
Riceviamo e pubblichiamo.
Il Presidente di Confesercenti Interregionale, Campania e Molise, Vincenzo Schiavo è intervenuto oggi al convegno ‘Il Turismo nel progresso delle periferie’, tema centrale della XVIII edizione delle ‘Giornate del Turismo’, in programma a Napoli oggi e domani, promosse da Geoprogress Onlus, con il patrocinio di università, associazioni nazionali di categoria e istituzioni.
Tale evento, realizzato, quest’anno, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’, costituisce un appuntamento annuale per ricercatori, operatori privati e decisori pubblici che si confrontano e discutono su proposte per il progresso del turismo e del territorio.
Vincenzo Schiavo è intervenuto in particolare oggi pomeriggio alla tavola rotonda su ‘Il turismo nelle politiche e strategie del Governo nazionale e delle Regioni per lo sviluppo sostenibile del Sud e delle periferie rurali del Centro-Nord’, insieme, tra gli altri, a Luca Tonini, CNA Turismo e Commercio, Luca Pastorino, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, e Corrado Matera, Conferenza delle Regioni e Province Autonome.
Ha dichiarato Schiavo:
In quanto rappresentante di Confesercenti e Assoturismo parlo a nome di tutta la filiera, dall’albergatore al ristoratore, dal tour operator alla guida e via discorrendo. Il nostro comune obiettivo è dare di più, offrire più servizi, moderni e di qualità, a turisti sempre più esigenti.
Ogni anno in Italia arrivano 60 milioni di turisti: questo comparto è fondamentale per il nostro Paese che resta una meta unica nel mondo e per questo invidiata da tutti. Il turismo porta economie importanti alla nostra nazione, ma occorre qualcosa in più.
Mancano investimenti continui sulle infrastrutture che, per esempio, ci sono stati persino in Turchia.
Ci manca fare sistema, abbiamo una nazione che ha infinite risorse ma non le sfruttiamo appieno.
Noi dobbiamo spronare la politica a prendere le decisioni in modo che si possono operare investimenti sul nostro territorio.Spesso i tour operator preferiscono portare i turisti stranieri nelle grandi città d’arte in Italia piuttosto che nelle periferie e nei paesini, ricchi di tradizioni, storia e cultura legate alle proprie radici, segno di differenza e tipicità.
L’errore è indotto proprio dalla mancanza di infrastrutture in queste cittadine e dall’assenza di collegamenti con i grandi porti o aeroporti. Ai giovani studenti chiedo di acquisire il massimo della tecnica per la vendita online e virtuale, perché i competitor non sono quelli di Napoli o di Roma, ma sono quelli provenienti da Sydney, da New York , Hong Kong e Mosca.
Nel corso dell’incontro, tenutosi presso l’Aula Spinelli del Dipartimento di Scienze Politiche della ‘Federico II’ sono state anche fatte alcune proposte per favorire lo sviluppo del turismo, specie al Sud.
Il Presidente di Confesercenti di Campania e Molise Vincenzo Schiavo ha, in questo senso, chiarito:
Fare sinergia anche con la politica vuol dire avere più strumenti per sfruttare le enormi potenzialità di cui disponiamo, dal momento che l’Italia offre un turismo a 360°.
Per crescere bisogna superare il problema della burocrazia e varare la “destagionalizzazione”.Oggi chi fa turismo in Italia deve superare il doppio se non il triplo di esami rispetto agli standard europei. Se in Spagna, ad esempio, basta chiedere a due uffici un’autorizzazione per aprire uno stabilimento balneare, in Italia la domanda va fatta a una decina di uffici. E questo è un peso enorme, e non è questione di fastidio ma di tempo, invece di entrare nel mercato per competere con gli altri l’imprenditore è preso e compreso dalle carte bollate.
Il secondo tema è la “destagionalizzazione”: dobbiamo promuovere il turismo anche nei periodi di “bassa stagione”. Poiché tuttavia in Italia siamo oberati di tasse, la soluzione giusta sarebbe una riduzione dei tributi per le strutture che, a proprio rischio e pericolo, aprono anche in periodi dell’anno in cui normalmente sono chiusi.
Tenendo conto del clima ormai sempre più mite, attraendo più turisti anche in bassa stagione, il vantaggio sarebbe per l’intera nostra economia, compresa quella delle periferie e dei piccoli comuni che ci sono intorno, nel contempo potendo competere di più e meglio i paesi stranieri a noi confinanti.