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Presentata al Teatro Bolivar la rassegna di musica e teatro

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Cartellone ricco di ‘insolite note’

Stamattina, presso il Teatro Bolivar in via Bartolomeo Caracciolo, ore 11:30, abbiamo assistito alla conferenza stampa di presentazione del nuovo calendario artistico. Nel foyer, dove si è tenuta la conferenza, erano presenti oltre al direttore artistico del teatro M’Barka Ben Taleb, Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola dell’ufficio stampa Hermes Comunicazione e una folta rappresentanza di quasi tutti gli artisti in calendario.

M’Barka, carattere già solare per natura, stamattina è più raggiante del solito. È il calendario che ho sempre voluto fare”, rivela alla stampa presente, e la gioia le si legge nei grandi occhi neri.

Le insolite note è il titolo della variegata rassegna allestita dalla Ben Taleb che, da musicista, ha riservato ampio spazio alla musica inserendovi artisti noti e meno noti, talvolta con cifre stilistiche lontane tra loro, ma seguendo il comun denominatore di un’atmosfera mediterranea dal respiro sempre più globale.

M’Barka Ben Taleb, originaria di Tunisi, da anni vive e lavora in Italia. A Napoli, in particolare, ha potuto realizzare la fusione perfetta delle culture del Mediterraneo che l’hanno portata, negli anni, a collaborare con artisti del calibro di Eugenio Bennato, Tony Esposito, Lino Cannavacciuolo, fino alla partecipazione nei film di John Turturro Passione e Gigolò per caso.

Ma non c’è solo la musica ne ‘Le insolite note’, rassegna che promette di dare nuovo smalto al Teatro Bolivar. “Anche negli spettacoli di teatro puro, oserei dire sociale – afferma la cantante nelle note di presentazione –  la musica ha un aspetto da protagonista. E mi piace sottolineare la serata dell’8 marzo, con Marzouk e la musica araba, quella vera, con un momento dedicato alla danza del ventre”.

Il costo dei biglietti singoli di tutti gli spettacoli della rassegna avranno il prezzo politico di €10, ad eccezione di quelli dell’8 aprile e dell’8 maggio, il cui prezzo è €15.

Di seguito, nel dettaglio, la programmazione.

5 marzo: Edoardo Amirante Ensemble in concerto

Virtuoso del violino, Amirante eseguirà brani che, nel loro insieme, fondono un vasto immaginario musicale, spaziando armonicamente da Aznavour a Ellington al repertorio classico napoletano.  L’ensemble è composto da violino, piano, double bass e batteria.

8 marzo: Marzouk Mejri Ensemble, Omaggio alla Donna

Il polistrumentista tunisino sperimenterà la fusione tra free jazz, funky e progressive rock con elementi di elettronica, dub e reggae in uno spettacolo sfavillante che prevede anche, come già accennato un’esibizione di danza del ventre; il tutto trascinato dal ritmo di percussioni etniche come darbuka e bendir e suoni dei fiati tradizionali del Nord-Africa.

9 marzo: Maldestro, Non trovo le parole

Il trentunenne cantautore napoletano pluripremiato dalla critica e sempre più apprezzato dal pubblico, presenta il suo primo disco, intervallando i brani con monologhi e riflessioni sul futuro, sulle paure dei nostri giorni, scavando sempre più a fondo nell’animo umano.

11 marzo: Meditamburi, Antichi viaggiatori

Paolo Cimmino (fondatore del gruppo), M’Barka ben Taleb, Emidio Ausiello, Michele Maione e Gabriele Borrelli presentano il loro CD, pubblicato dalla Polosud RECORDS. Dieci brani presentati come viaggio “fra innovazione e tradizione, fra Occidente e Oriente”.  Lo spettacolo sarà arricchito dalla presenza di un ospite che si unirà ai percussionisti d’eccezione che compongono l’ensemble: Ciccio Merolla.

18 marzo: Luca Urciuolo, Piano solo: concerto mediterraneo

Il polistrumentista partenopeo che vanta collaborazioni con artisti nazionali e internazionali, tra i quali Wayne Shorter, Ugo Pagliai e Banco del Mutuo Soccorso, ritorna al pianoforte come modello ispirazionale, per rappresentare un percorso raccontato da composizione e improvvisazione, in cui il pubblico e le sue reazioni saranno parte integrante dell’emotività dello spettacolo.

19 marzo: Sottozero – morte e rinascita di un uomo in gabbia

Spettacolo teatrale di Sandro Dionisio, Pietro Ioia e Antonio Mocciola.

Sottozero è un j’accuse nei confronti dello Stato che abdica al suo ruolo di custode della Giustizia per ogni cittadino abbandonando la popolazione carceraria all’incuria e alle violenze perpetrate proprio da alcuni suoi rappresentanti in uniforme.
Da un’idea di Antonio Mocciola, con Ivan Boragine, Pietro Ioia, Marina Billwiller. Regia di Sandro Dionisio.

20 marzo: Mesopotamia – Gli EPO dalla parte del torto

Tornano gli EPO, band napoletana di lungo corso, reduci dal successo della campagna di crowdfunding su Musicraiser lanciata dalla band nei mesi scorsi e che li ha portati alla realizzazione dell’EP che presenteranno in questa occasione al Bolivar, anticipo del loro nuovo lavoro discografico in uscita nel corso del 2016. Per l’occasione, la band omaggerà il pubblico donando proprio una copia dell’EP in abbinamento ad ogni biglietto del loro spettacolo.

21, 23, 24, 25, 26 e 27 marzo: Testimone oculare

Opera teatrale di prosa ispirata alla storia vera di Franz Jagerstatter.

Nello spettacolo Testimone Oculare vengono rivissuti gli ultimi giorni della vita di Franz J. in una prigione militare di Berlino, quando la morte gli è costantemente davanti agli occhi. Gli amici, i familiari, i giudici, il prete e la dottoressa tentano di convincerlo ad accettare almeno il ruolo di paramedico nell’esercito, ma Franz J., dopo aver visto con i suoi occhi treni carichi di bambini portatori di handicap diretti ai campi di concentramento, non può accettare di indossare l’uniforme di coloro che hanno preso parte a questo massacro.
Regia David Jentgens
Con Emanuele D’Errico, Rebecca Furfaro, Antonio Grimaldi, Ettore Nigro, Monica Palomby, David Power, Teresa Raiano, Dario Rea, Margherita Romeo, Arturo Scognamiglio

1° aprile: ‘O Rom – Influenze balcaniche

Un live in cui il linguaggio Zigano della Fisarmonica, si fonde con le melodie Jazz del sax ed i suoni Mediterranei dei tamburi a cornice, la chitarra Manouche accompagna i melismi di un canto ricco di contaminazioni, i tempi dispari si alternano a rumbe zigane e ritmi in levare. Un’esibizione che vede il suo fulcro nella contaminazione: da un lato, il sodalizio di retaggi e patrimoni artistico-culturali diversi eppure capaci di fondersi; dall’altro, l’intento di un’integrazione a 360 gradi che prova a combattere ogni forma di discriminazione nei confronti dei Rom proprio attraverso la diffusione della loro musica. Da ciò una miscela di suoni e ritmiche originali, suggestive e trascinanti: sonorità tipiche dell’Italia Meridionale, repertorio balcanico e quello rom. L’impareggiabile sound del sax di Daniele Sepe e del suo ‘jazz etnico’ si sposa con cadenze e melodie della tradizione popolare dell’Europa dell’Est.
È un concerto per chi non vive nella paura, per chi ha voglia di ballare nelle piazze, per chi vuole sudare, ridere e amare tutta la notte
Special guest: Daniele Sepe (sax) Carmen Famiglietti (danze gipsy).

2 – 3 aprile: Alan De Luca – Napoli galleria

L’istrionico artista partenopeo, che cura anche la regia dello spettacolo, vestirà ancora una volta i panni dell’impresario Aniello Guardascione, in una esilarante interpretazione che accompagnerà il pubblico in una serie di canti, balli e gag a metà tra musical e cabaret.

Napoli Galleria – spiega De Luca – è incentrato sulla figura di Guardascione, metafora di una tipologia di impresario attivo nella galleria Umberto I negli anni ’80 che è ancora di attualità, ed è un ‘musicomicol’, cioè una sorta di varietà con canti, balli e gag comiche, che unisce musical e cabaret”.

8 aprile: Rosalia Porcaro – Mamme, suocere e vajasse

Uno spaccato comico della Napoli di ieri e di oggi, di e con l’attrice Rosalia Porcaro, con musiche dal vivo degli Anema che interpreta in modo originale sia i titoli più conosciuti, sia i motivi della grande tradizione popolare. Monologhi grotteschi di donne che resistono alla disperazione e alla precarietà, donne sognatrici, appassionate e allo stesso tempo disincantate. Mamme che trattengono il più possibile le poche cose che hanno, mamme che lottano per la sopravvivenza abituate a stringere i denti e molto spesso con essi anche i figli. E… vajasse sfrontate e ribelli che pretendono di fissare le regole a modo loro. Attraverso Veronica, l’operaia; Carmela, la delusa dai politici, il bambino Gigino, rassegnato a giocare tra i cassonetti; Natascia, cantante neomelodica, l’aspirante escort e la Suocera, lo spettacolo propone una galleria di personaggi con donne dalle mille speranze, sognanti e disincantate al tempo stesso, rappresentative di una Napoli pronta a trovare nella disperazione la forza di reagire e d’inventarsi la vita. Persino la signora “Assundham” sfuggita ai missili americani, vive con assoluto ottimismo la precarietà della vita tanto da trasformare così, la tragicità del suo mondo, in un divertentissimo paradosso.
Musiche dal vivo degli Anema.

15 aprile: Pinuccio chiama Napoli

Pinuccio sbarca a teatro. Il noto personaggio passato da youtuber a inviato della nota trasmissione TV Striscia la notizia, con le sue telefonate non risparmierà nessuno, poteri forti in particolare … “PINUCCIO chiama!” ci regalerà un’ora e mezza di satira attraverso slide, santini elettorali, e video che vi faranno sbellicare dalle risate. Pinuccio si concederà, ovviamente, le necessarie riflessioni lucide ed attente sui temi di attualità e di politica nazionale ed internazionale, per poi arrivare al momento clou della serata: le tanto attese telefonate.

17 aprile: Francesco Durante – Una notte a Little Italy

Racconto per parole, immagini e musica dell’esperienza dell’emigrazione italiana (e specialmente meridionale) negli Stati Uniti d’America. Attraverso un repertorio di semisconosciute canzoni italoamericane, Francesco Durante rievoca una storia sorprendente, lontana dal consueto cliché dell’emigrazione come percorso fatto solo di lacrime e nostalgia, e invece orientata verso la celebrazione di un’avventura che ha consentito a milioni di contadini del Sud di migliorare in modo sensibile la propria condizione esistenziale e di acquisire una nuova dignità che nella patria d’origine era loro negata.

21 aprile: Assemediano – Nun appartengo a nisciuno

Gli AsseMediano sono una band nata nel settembre 2014. Il nome deriva dall’omonima strada provinciale che, come una cicatrice, unisce i Paesi della provincia casertana e napoletana, terra più volte offesa ma anche e soprattutto terra che ha voglia di riscatto. Negli AsseMediano convivono diverse influenze musicali: popolare campano, folk rock, world music, alla ricerca di un’identità musicale che abbia un suono “Mediterraneo”.

I testi hanno radici profonde nelle tematiche sociali, ma non disdegnano l’ironia e la goliardia propria dei testi di matrice popolare. L’esibizione live della band ha come perno brani inediti incardinati in brani di tradizione e sperimentazione popolare (es. Eugenio Bennato, Enzo Avitabile etc.). La forte connotazione ritmica dei brani rende il sound gradevole e ballabile, con momenti di cantautorato in lingua. Il live si arricchisce di musicisti con i quali già è in essere una collaborazione tra i quali Gianmarco Volpe (chitarre/mandola/violino).

23 aprile: Piero Gallo Quartet – Mediterranean experience

Se Jimi Hendrix avesse imbracciato un mandolino e vissuto tra le strade di Napoli, forse oggi non potremmo presentare un progetto così innovativo e moderno, sarebbe una copia, ma visto che ciò non è accaduto, il Piero Gallo Quartet è una cosa mai vista prima, forte, impetuosa, romantica ma allo stesso tempo rock! Piero Gallo, leader della band, vanta innumerevoli esperienze significative con artisti del calibro di Enzo Avitabile, James Brown, Randy Crafword, Kaled, Africa Bambata, Planet Funk, Salomon Burke, Enzo Gragnaniello, solo per citarne alcuni, e da ognuno di loro ha preso una briciola per miscelarla, nel buio del suo intimismo e fonderlo su quella sua “mandolina” che più che suonare picchia duro, portando l’ascoltatore per mano, tra i rumori delle medine, le voci dei suk, i sospiri del deserto e le onde che si infrangono sui porti di mare. Un viaggio onirico a cavallo di un quartetto in pure stile classic rock e dall’inequivocabile impatto sonoro che lascerà l’ascoltatore a bocca aperta.

28 aprile: Anna Politkovskaja – concerto per voce solitaria

Il 7 ottobre 2006, Anna Politkovskaja è stata assassinata a Mosca, nell’ascensore del suo palazzo. Era la più coraggiosa giornalista che la Russia ricordi.  Ferdinando Maddaloni ha realizzato sulla vicenda una docufiction e un concerto/spettacolo, aggiudicandosi, dopo una lunga tournée partita il 27 maggio 2008 dal Museo Pan di Napoli, numerosi riconoscimenti. Targhe, premi, servizi, articoli, il gruppo Facebook Noi non dimenticheremo Anna Politkovskaja,  sono stati sempre utilizzati come cassa di risonanza per mantenere vivo il coro d’indignazione a protezione dei figli di Anna, Ilya e Vera, impegnati nella titanica impresa di far riaprire il processo per l’omicidio della madre conclusosi, per ben due volte, con l’assoluzione di tutti gli imputati. Nel maggio del 2014, al terzo tentativo, dopo l’arresto dell’esecutore materiale, il tribunale di Mosca ha emesso severe condanne.
Testo, regia e interpretazione Ferdinando Maddaloni, con Carmen Femiano e Nicola Dragotto

30 aprile: Daniele Sepe – Capitan Capitone e i fratelli della costa

Daniele Sepe nasce a Napoli nel 1960. A soli sedici anni, nel 1976 partecipa allo storico disco “Tammurriata dell’Alfasud” dei Zezi, gruppo operaio di Pomigliano d’Arco. Si diploma in flauto al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli. Dopo alcuni anni di esperienza prima come flautista classico, poi come sassofonista turnista, nel 1990 realizza il suo primo album autoprodotto: Malamusica. Nel 1993 collabora con la band napoletana 99 Posse per l’album Curre curre guaglió venendo citato nella canzone “Ripetutamente”. I suoi album incontrano subito il parere favorevole della critica, ma è soltanto col quarto, Vite perdite (1993), realizzato dalla Polosud e distribuito in tutto il mondo dall’etichetta tedesca Piranha, che le vendite decollano. Nel 1996 pubblica Viaggi fuori dai paraggi, la sua prima antologia, con la quale ha inizio una collaborazione con il manifesto che dura sino al 2007. Nel 1998 l’album Lavorare stanca gli frutta la targa Tenco come migliore album in dialetto. Nello stesso anno diventa maestro concertatore alla prima edizione del festival “La Notte della Taranta” a Melpignano. Nel 1999 partecipa al progetto La notte del Dio che balla con – tra gli altri – Teresa De Sio e Vinicio Capossela. Numerose sono le sue collaborazioni con altri musicisti (La Banda Improvvisa, Ensemble Micrologus) e con registi cinematografici e teatrali (Mario Martone, Davide Ferrario, Gabriele Salvatores – Amnesia -, Enzo D’Alò, Renato Chiocca, Terry Gilliam – “The Wholly Family”).

8 maggio: Joe Barbieri con Tony Canto – Maestri

Dopo il tour del suo ultimo album “Cosmonauta Da Appartamento” – che lo ha portato in Italia, nel resto d’Europa e in Giappone – Joe Barbieri mette per un po’ in pausa le sue canzoni e si tuffa con “Maestri” in un ammirato percorso d’amore, non tanto verso gli interpreti della canzone italiana quanto tra gli autori (in alcuni casi le due figure coincidono) che hanno reso nobile la via italiana alla composizione leggera.

In questo concerto “spudorato”, accanto a Joe Barbieri (alla chitarra e alla voce) l’amico Tony Canto (alla chitarra 7 corde e al guitalele). I due spoglieranno fino al loro nocciolo alcune tra le pagine più affascinanti del repertorio del nostro Paese, danzando sul sottilissimo filo della bellezza delle armonie e dei versi di maestri (da qui il titolo del progetto) come Alberto Testa, Giorgio Conte, Luigi Tenco, Sergio Bardotti o Lucio Dalla. Tanto per citarne alcuni.

“Maestri” è un concerto popolare e sofisticato al tempo stesso. Un fuoco di fila di canzoni indimenticabili e di perle nascoste.

Autore Michele Ferigo

Michele Ferigo, napoletano, classe 1976, si occupa d’arte da sempre. È musicista, compositore, disegnatore e film-maker.