Home Rubriche Tra Materia e Spirito Autotrattamento Reiki: metodo e benefici

Autotrattamento Reiki: metodo e benefici

2955
Autotrattamento Reiki


Download PDF

Negli articoli precedenti ho parlato del Reiki e della distinzione dei suoi  vari livelli, dal primo al terzo. Per chi non li avesse letti, consiglio di cercarli nella mia rubrica, ‘Tra materia e spirito‘, per aver chiarezza su cosa sia questa disciplina orientale e come venga usata.
Oggi vi parlo dell’autotrattamento Reiki, che, insieme alla posizione delle mani su alcuni punti del corpo, chiamati chakra, ci può aiutare a rilassarci e a stare bene.
Dopo l’iniziazione al primo livello di Reiki, viene insegnato agli allievi come fare un trattamento su se stessi.

Naturalmente, anche chi non ha ricevuto l’iniziazione può imparare a ritagliare un po’ di tempo per sé e concedersi una dolce pausa di rilassamento.

È importante ritirarsi in un posto tranquillo, senza interferenze con l’esterno, spegnere cellulari, sedersi in una posizione comoda, con schiena ben dritta, o, se si preferisce, sdraiati, con abiti che lasciano libero il ritmo del respiro. Sarebbe opportuno avere come sottofondo una musica rilassante e magari anche un bastoncino, acceso, d’incenso.
Il tutto serve a creare un’atmosfera serena.

Si chiudono gli occhi, per prendere contatto con il proprio sé, mani congiunte o sul cuore, e, pian piano, si ascolta il proprio respiro. Attraverso di esso possiamo renderci conto se respiriamo solo superficialmente, se è breve, se si solleva solo il torace o se esso parte dalla pancia.

Spesso le ansie e le paure si somatizzano a livello del plesso solare, che corrisponde allo stomaco, rendendo dura e dolente la parte. Indirizzando il nostro respiro là dove sentiamo delle rigidità, noteremo come queste tendono ad ammorbidirsi e, con esse, anche le nostre ansie.

Il punto di partenza è il settimo chakra, Sahasrara in sanscrito, situato al centro della testa. Gli orientali riconoscono in questo punto il contatto con la trascendenza, la conoscenza, la parte spirituale più alta. Poniamo le mani su di esso e cominciamo ad ascoltarci.

Può capitare che le nostre preoccupazioni interferiscano con la nostra ricerca di allontanare i pensieri. È normale che avvenga! Quando arrivano, osserviamoli distaccati e lasciamoli passare come nuvole che solcano il cielo. Siamo padroni dei nostri pensieri e possiamo imparare a dirigerli come vogliamo.

Possiamo immaginare di trovarci su una spiaggia cristallina, con un mare tranquillo e una brezza che ci rinfresca, o in un bosco con il canto di uccellini, il sole che filtra dai rami degli alberi e si rispecchia nell’acqua di un laghetto. Lasciamoci cullare dalla nostra fantasia.

La seconda posizione è il sesto chakra, terzo occhio, Ajna in sanscrito, significa “percepire”, situato al centro della fronte, governa gli occhi, l’ipofisi, il sistema nervoso centrale. Questo punto, secondo gli orientali è legato all’intuizione e alla concentrazione.
Le mani su questo chakra ci aiutano a prendere il contatto con la nostra parte interiore.
Ascoltiamo cosa ci suggerisce.

La terza posizione è il quinto chakra, gola, Vishudda, ed è legato alla comunicazione, alla capacità di ascoltare, di esprimersi. Questo per me è un punto di forza molto importante: come comunichiamo e cosa vogliamo trasmettere? Quante parole non dette, quante dette male, con rabbia e rancore; poche volte vibrano d’amore.

Passiamo al cuore, il quarto chakra. Sentimenti, amore, chiusura o apertura del cuore. Ascoltiamo questo cuore, facciamoci assorbire da esso, respiriamo sui suoi battiti. Cosa vuole comunicarci? Potrebbe affiorare un ricordo, una lacrima per un dolore, un abbandono, oppure un sorriso per una gioia. Osserviamo e diventiamo consapevoli di quello che custodiamo in questo centro energetico così importante! Liberiamoci dagli attaccamenti che causano sofferenza.

Andiamo al plesso solare, terzo chakra, Manipura, tra l’ombelico e lo sterno. Centro della volontà, della determinazione, dell’autostima. Quanti di noi hanno difficoltà a digerire, a sedimentare le situazioni, ad elaborare delle scelte? Questo è un punto importante che va trattato e con la respirazione è possibile sciogliere le tensioni.

Su ogni chakra possiamo restare cinque minuti o, se preferiamo, anche di più.

Dopo, arriviamo al secondo chakra, Svadhisthana, si trova sotto l’ombelico, governa la creatività, la gioia, la sensualità, la capacità di provare emozioni. Il suo ascolto ci può aiutare a comprendere qual è il nostro rapporto con l’energia sessuale, con la nostra capacità di sentire.

L’ultima posizione è il primo chakra, Muladhara, significa “radice”, si trova al livello dell’osso sacro. Questo è il chakra del radicamento con la Terra. Quante volte ci sentiamo come se non avessimo equilibrio? La sensazione di non avere un solido appoggio; spesso  con la paura di affrontare il futuro. Secondo la medicina orientale questo chakra rappresenta il sostegno dell’intero organismo. Ci infonde sicurezza, capacità di stabilità ed equilibrio.

Lasciamo andare ogni ostacolo che ci impedisce di aprirci alla vita! Sperimentiamo il presente e abbandoniamo l’idea di doverci proiettare sempre nel futuro, con una parte di noi legata ai traumi passati!

Durante l’autotrattamento è importante non perdere il contatto con se stessi, dirigere i propri pensieri sulle cose positive, sulla gioia, sull’amore e sull’accettazione della vita.
Se impariamo a dare la priorità a noi stessi, basta una mezz’ora al giorno, potremmo davvero iniziare un percorso di autoconoscenza ed autoconsapevolezza.

Chi non riesce ad ascoltarsi non ha la capacità di relazionarsi con gli altri in maniera positiva. Bisogna partire dal proprio centro per poter espandersi all’esterno.
Più amore diamo a noi stessi e più ne abbiamo da dare agli altri. Ricordiamo che nulla è impossibile se abbiamo la determinazione di scegliere la strada che ci porta verso la nostra grande anima.

L’autotrattamento Reiki è una pratica meditativa davvero efficace, che, se effettuata con costanza, porterà risultati concreti e positivi per la nostra salute psicofisica.

L’uomo nasce come seme: può diventare un fiore oppure no. Dipende tutto da te, da cosa fai di te stesso; crescere o no dipende da te. È una tua scelta e questa scelta va affrontata ogni momento; in ogni istante ti trovi a un crocevia.
Osho

Autore Maria Filomena Cirillo

Maria Filomena Cirillo, nata a San Paolo del Brasile, vive in provincia di Napoli, dopo aver abitato per anni sul lago di Como. Il suo cammino spirituale è caratterizzato dalla ricerca continua dell'essenza di ciò che si è, attraverso lo studio della filosofia vedantica, le discipline orientali di meditazione e l'incontro con i Maestri che hanno "iniziato" il suo percorso. Tra Materia e Spirito. Giornalista pubblicista, laureata in Scienze Olistiche, Master Reiki, Consulente PNF, tecniche meditative e studi di discipline orientali. Conduttrice di training autogeno e studi di autostima e ricerca interiore. Aromaterapista ed esperta di massaggio aromaterapico.